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Il 10 febbraio si commemora il massacro delle foibe e l’esodo giuliano dalmata al fine di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.” A Termini Imerese, tra il 1948 al 1956, vennero accolti ed ospitati presso l’ex Caserma “La Masa”, circa duemila esuli.
“Senza memoria un popolo muore”
Scrive l’assessore alle attività sociali Maria Concetta Buttà. “Questo vale per gli eventi fausti e per le ferite. La scuola è luogo del sapere che scardina paure e timori nei quali si annida e trova terreno fertile l’odio. È dalla scuola che dobbiamo partire se vogliamo costruire una società in cui trovino attuazione i nostri valori costituzionali, sensibilizzando i giovani a una visione europea di fratellanza e unità tra popoli”.
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