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Occorre istituzionalizzare la figura del Garante della persona con disabilità in maniera tale da poter fornire le linee guida per tutti i territori”. Lo dichiara Adriana Canestrari, responsabile regionale della DC Nuova Disabilità, che ha presentato nei mesi scorsi una proposta al ministro Erika Stefani per una iniziativa parlamentare affinchè ci sia una disciplina univoca che possa favorire un riconoscimento giuridico alle figure che sono già istituite in alcuni Comuni ma che non sono regolamentate da una norma regionale o nazionale di riferimento.
“Crediamo sia giusto e doveroso intervenire a tutela di quanto sia avvenuto nella vita delle persone con disabilità e dei loro servizi in Sicilia in questo periodo di emergenza Covid-19 e delle conseguenze che ne sono derivate – afferma la Canestrari -. Negli ultimi tempi abbiamo ascoltato ed incontrato associazioni di categoria e persone con disabilità le quali stanno vivendo una situazione di disagio, fatica e discriminazione. Purtroppo la mancanza di attenzione alle loro esigenze specifiche è direttamente collegata alla mancanza da parte delle Istituzioni causata da una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo”.
“Nell’ispirarci al principio di solidarietà sociale per la tutela dei diritti delle persone con disabilità è stato mio impegno presentare al Ministro Erika Stefani, dopo un nostro dialogo sull’argomento, una proposta per una iniziativa parlamentare il 02/10/2021 sull’ istituzione dell’Autorità Garante della persona disabile a livello nazionale, affinchè ci sia una disciplina univoca che possa pure favorire un importante riconoscimento giuridico alle Autorità locali già istituite non collegabili, ancora, ad una norma regionale o nazionale di riferimento. Finalmente il 20 dicembre 2021 il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge n.2475 che reca ‘delega al Governo in materia di disabilità’”.
“Monitoreremo l’iter burocratico – continua – poiché troppo spesso ci siamo ritrovati con vuoti
normativi e disapplicazioni legislative che ledono profondamente i diritti umani e la dignità delle
persone con disabilità senza che nessuna Autorità intervenga, lasciando nell’abbandono totale chi non può difendersi perché privo dei mezzi necessari. Siamo un paese civile e civilizzato non possiamo e non dobbiamo permettere tutto questo. Dobbiamo pensare che la disabilità non sia un mondo a parte ma parte del mondo”.
“Bisogna riportare nell’ambito della piena civiltà l’intervento delle Istituzioni verso le persone disabili, soprattutto – conclude – se pensiamo che ci sono ancora paesi che non si sono neanche lontanamente adeguati all’abbattimento delle barriere architettoniche ma parlano di inclusione sociale”.
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