Poco importa se siamo ancora in piena emergenza Covid, alle prese con una drammatica crisi economica; se il nostro territorio è vittima di devastanti allagamenti, frutto di cambiamenti climatici, amplificati dagli effetti degli incendi dolosi e dal dissesto idrogeologico. Altre le priorità !
Gli irresponsabili, a detta della stessa compagine politica, sono invece coloro che dichiarano lo sciopero generale. Evidentemente non avevano chiara evidenza della maggiore portata di una lapide alla memoria collocata nel cimitero di Termini Imerese che va rimossa, senza se, e senza ma.
Come Associazione 25 Aprile Termini Imerese, nel solco di quanto abbiamo già espresso al riguardo con una lettera inviata il 25 gennaio corrente anno alla Sindaca Maria Terranova, in questa sede vogliamo soprassedere dall’esprimere giudizi e valutazioni sulle motivazioni e sensibilità religiose, addotte a supporto della citata mozione.
Laicamente ci viene in mente il finale di una nota poesia del Principe Antonio De Curtis: “Sti pagliacciate ‘e ffanno sul’e vive: nuje simme serje…appartinimmo a morte “.
Consideriamo, invece, politicamente grave quanto accaduto in Consiglio Comunale, con la approvazione a maggioranza della mozione Sciascia. Lo dichiariamo per le ragioni di merito e lo
ribadiamo per la strumentalità dell’obiettivo.
Non diversa è la nostra lettura, riguardo ai tatticismi astensionistici ed agli allontanamenti tattici di alcuni consiglieri, dai quali ci saremmo aspettati la stessa coerenza del voto espresso sul riconoscimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre; peraltro su quella lapide ci sono nomi che si richiamano ad alcune consanguineità, oltre che ai valori di riferimento di un vissuto, a volte tragico.
Non ce ne faremo una ragione, come Associazione 25 Aprile, la memoria è storia, è democrazia, è libertà; valori che vanno difesi, sempre e comunque!
Da questa pregiudiziale confermiamo la nostra contrarietà al possibile seguito che l’Amministrazione Comunale di Termini Imerese dovesse dare, in accoglimento della mozione approvata a maggioranza.
Lo diciamo a difesa di ciò che la lapide rappresenta, della memoria dei Partigiani e Internati Militari, per il rispetto dei loro familiari, per impedire la rimozione della memoria
della lotta per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Quella lapide dovrà accogliere, invece, altri nomi che ancora non ne fanno parte, e di cui come Associazione forniremo documentazione; quella lapide merita ben altra attenzione e rispetto, in quanto mattone della costruzione della nostra Carta Costituzionale, a garanzia delle libertà.
Il comunicato integrale
Himeralive.it -comunicato Stampa L
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