Maltempo Termini Imerese e comuni del comprensorio: esondano i fiumi, agricoltura in ginocchio VIDEO E FOTO

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I campi coltivati del comprensorio imerese sono alle prese con la grana alluvioni e l’esondazione dei fiumi Imera e Torto. Un fenomeno che, nelle scorse settimane, ha causato danni a tantissime imprese del territorio e costate molte risorse in termini economici e produttivi, soprattutto alle aziende agricole.

«Le imprese agricole del territorio di Termini Imerese, Piana di Buonfornello, Piana del Fiume Torto, Sciara, Cerda e Campofelice di Roccella sono in ginocchio». Esordisce così l‘imprenditore termitano Nino Gatto, che lancia un appello dopo il disastro registrato ieri ai danni di centinaia e centinaia di ettari di terreno coltivato: finocchi, carciofi, broccoletti, cavolfiori, cardi e cipolle. Tutto è andato al macero.

L’imprenditore termitano Nino Gatto

Quando avvengono nubifragi così violenti, infatti,  i campi vengono invasi dai fiumi in piena diventando prima casse di espansione e poi letto del fiume, provocando gravi danni ai campi stessi ed alle coltivazioni sovrastanti. Ripristinare i campi per farli divenire nuovamente coltivabili non è sempre possibile, ma anche dove lo potrebbe essere, i tempi sono lunghi ed i costi divengono molto alti. 

L’allarme dell’imprenditore termitano Nino Gatto che a nome di tutti i colleghi lancia l’appello per tenere alta l’attenzione sulla problematica è confermato dall’agronoma, dottoressa Maria Montagno, che proprio ieri ha tracciato i dati della situazione che investe il territorio: «Questi i dati delle precipitazioni che si sono verificate nelle ultime 24 ore. Un dato allarmante che si somma ad una situazione devastante che la nostra agricoltura sta subendo! Ormai tutta l’orticoltura di pieno campo sta andando incontro ad asfissia radicale! Intere famiglie hanno investito in spese di pre-impianto colturale e che ad oggi non hanno e non vedranno 1 euro di raccolto. Per non dimenticare le granelle accumulate in magazzino e che ad oggi non sono state seminate. Ad oggi la situazione è altamente critica».

 

L’agronomo Maria Montagno

La dottoressa Montagno parla di «aziende che nelle scorse settimane hanno perso in un solo giorno 45.000 finocchi, altre che hanno perso ettari di terreno adibito alla varietà di carciofo “Tema”, poi ancora numerosi ettari di carciofo spinoso e di melanzana. Inoltre, con le piogge le piante rischiano di andare incontro a quella che viene detta “asfissia radicale”, è una realtà drammatica siamo in ginocchio».

 

 

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