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La Polizia di Stato, nel corso delle ultime ore, ha interrotto un furto di energia elettrica perpetrato all’interno di un esercizio commerciale di Ballarò, sulla cui precisa quantificazione che si sospetta comunque essere cospicua, sono in corso accertamenti.
E’ importante rilevare che, ancora una volta, Youpol, l’applicazione per cellulari e dispositivi, attraverso la quale i cittadini possono segnalare e circostanziare reati, si è rivelato un prezioso alleato della Polizia di Stato.
Su questa piattaforma è infatti giunta la segnalazione di un furto di energia elettrica perpetrato in quell’esercizio commerciale, nel cuore di Ballarò.
Il riscontro della segnalazione giunta presso la Sala Operativa della Polizia di Stato è stato delegato ai poliziotti del Commissariato di P.S. “Oreto-stazione” che sono giunti all’interno dell’esercizio in orario tardo pomeridiano quando l’attività era aperta al pubblico.
Il titolare dell’esercizio dinanzi ai poliziotti ha ostentato la tranquillità di chi non debba temere nulla ma, quando ha compreso le ragioni del controllo, subito dopo essersi sentito chiedere di mostrare il contatore, la sua sicurezza è di colpo svanita. Il giovane ha condotto i poliziotti nei pressi del vano contatore e, prima ancora di aprirne la porticina, ha ammesso il furto. A dispetto dei numerosi punti luce dell’esercizio accessi, sarebbe stato difficile infatti giustificare la disattivazione del contatore. Sopra di esso era, invece, visibile un ampio foro praticato artigianalmente ed attraversato da fili elettrici diretti all’esterno dell’esercizio attraverso i quali, chissà da quanto, era stato realizzato un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica.
L’uomo è stato tratto in arresto ed il provvedimento è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria.
E’ bene ricordare che Youpol, applicazione nata per segnalare fenomeni di bullismo, di spaccio di droga nelle scuole e di violenza domestica, attraverso la trasmissione alla Polizia di Stato di messaggi ed immagini in tempo reale, è stata di recente aggiornata, anche nel senso di un’estensione delle tipologie di reato che è possibile segnalare.
L’applicativo, che si presenta con una nuova veste grafica, è stato implementato anche nelle funzionalità, così da permettere una maggiore interazione tra la sala operativa della Questura e il segnalante.
Da oggi, infatti, durante la segnalazione, sarà possibile allegare non solo immagini ma anche video e file audio, in modo che l’operatore della Polizia di Stato possa avere un quadro completo di cosa sta accadendo ed intervenire in maniera ancor più tempestiva.
Un’importante novità riguarda l’introduzione della chat che può essere attivata dalla sala operativa ricevente, e sulla quale possono essere scambiati, in tempo reale, sms e file multimediali, come normalmente accade in un’applicazione di messaggistica istantanea.
Al fine di tutela i segnalanti, che spesso possono essere vittime stesse del reato, è stata inserita la possibilità, per chi segnala, di nascondere l’attività svolta con l’app. Questa nuova funzionalità è stata pensata principalmente per le vittime di violenza di genere. Nascondendo l’attività svolta, non rischiano di essere scoperte se qualcuno si impossessa del loro dispositivo elettronico per “curiosare”.
La geolocalizzazione tramite l’applicazione è oggi possibile a doppio senso. Il segnalante può essere localizzato dalla sala operativa ma, allo stesso tempo, ha la possibilità di vedere quale sia l’ufficio di Polizia a lui più vicino spingendo il tasto “Dove siamo”.
Come nella precedente versione è possibile effettuare la segnalazione anche in forma anonima e si può chiamare direttamente dall’app il N.U.E. 1 1 2 o, dove non presente, il 113 della questura.
L’applicativo, nato dalla ferma convinzione che ogni cittadino è parte responsabile e attiva nella vita democratica del Paese, si può scaricare gratuitamente ed è disponibile per dispositivi Ios e Android.
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