I fatti risalgono al 2014 quando la presunta vittima del reato di violenza sessuale, allora minorenne, denunciava il C.V., che allora aveva 25 anni, per aver subito violenza sessuale e, precisamente: “spingerla contro una macchina, stringerle il seno ed essere costretta a subire un atto sessuale consistito in un rapporto vaginale da tergo”.
La Corte d’Appello di Palermo – sezione terza – presieduta dal Dott. Napoli, ha ribaltato la sentenza di condanna recependo la ricostruzione della difesa del C.V., avvocato Claudia Di Gati, ed assolvendo il C.V. da ogni accusa a lui mossa.
La ricostruzione dei fatti,così come rappresentati dalla parte offesa, sembrerebbe infatti incompatibile con un atto di violenza sessuale.
La difesa del sig. C.V., avv. Di Gati, si ritiene «soddisfatta rispetto alla sentenza di assoluzione emanata dal collegio della terza sezione della Corte d’Appello presieduta dal Dott. Napoli, che in un caso così delicato e per un reato cosi difficile da porre allo scrutinio del decidente, abbia avuto l’attenzione e la cura giusta nello stabilire che il fatto non sussiste. Si attendono 90 giorni per il deposito delle motivazioni».
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