L’economia di oggi subisce un grande colpo di scena considerato il fenomeno della globalizzazione, dove la circolazione delle merci ha distrutto i prodotti locali. Così si passerà dal Green Pass per l’acquisizione dei prodotti di prima necessità, eliminando dai confini nazionali la superiorità di un prodotto locale e regionale, che ad oggi si scontra con il resto del mercato internazionale.
Dopo il G20 come cambierà il nostro sistema di vita? Chiuderanno le fabbriche che non potranno adeguarsi con gli standard imposti dalla globalizzazione?
Tutto questo discutere sul nulla, sta per causare l’impoverimento della classe media nazionale, che prima viveva e produceva i beni (beni di ogni necessità) che venivano commercializzati direttamente dal produttore al consumatore.
Ed il mercato immobiliare? Ecco un altro problema causato dalla mancanza di una produzione locale, e poi dalla manovalanza che piano piano scompare perché assistita da uno stato che abdica alle leggi di una spietata globalizzazione.
E poi le imprese italiane che fuggono all’estero? Allora, cosa sta accadendo da non poter intravedere nessuna soluzione all’orizzonte? Il problema non è risolvibile da nessuna delle parti politiche, perché la politica non è adeguata ad una visione manageriale della produzione per il soddisfacimento di tutte le fasce di cittadini.
Ad oggi la società civile ha perso di vista il principio della suddivisione dei ruoli ed il fine comune per il raggiungimento di un benessere planetario.
Il riferimento ai social ci rende tutti uguali di fronte alle multinazionali che puntano alla distruzione delle capacità individuali, per essere d’accordo di fronte al consumismo del mordi e fuggi.
In pratica, i confini nazionali non esistono più, e l’economia sta per subire un colpo sempre maggiore a favore delle banche dove il contante sta per terminare, ed il valore dei soldi rimane solamente una forma scritta in digitale.
Nella misura delle cose, con la fine della capacità di produzione di ogni singola comunità, soltanto l’interscambio tra i continenti, terrà a garantire la sopravvivenza di uno stato nei confronti di un altro stato, così da poter creare un momento di rottura dove la dipendenza dalle grandi organizzazioni sarà totale, e senza più una visione di rinascita economica per i singoli individui.
Il Green Pass servirà per accedere ai servizi o altro, sarà la famosa tessera di partito che ci vedrà > sottomessi ai governi fantocci che faranno da rappresentanza all’unico > governo globale per il controllo dei mercati nazionali.
Così la Cina farà un passo indietro all’interno dei propri confini, ma utilizzerà l’Italia come un ponte verso l’Africa, e l’Europa come interlocutore per rivendere i suoi prodotti.
L’America con la sua economia al collasso cercherà un ancora di salvezza con i paesi dell’est, questi che cercano di tenerla in vita, creando una doverosa confusione con l’oramai fantasma di un vecchio concetto che rimanda all’educazione liberale. Pertanto, il tavoliere delle idee rimane sempre l’Europa, il centro sperimentale per una candidatura autoreferenziale, perché è il punto cruciale della biodiversità, e poi perché potrebbe vivere e produrre da sola ciò che realmente serve per il futuro delle nazioni e degli stati membri.
Quindi, la vera svolta deve avvenire nel mercato locale e regionale, per la circolazione delle merci, e la produzione dei viveri di prima necessità, soprattutto per l’Italia, e poi così come avviene per il turismo, tutto questo deve avvenire per la produzione del grano, della frutta, e poi la pesca, e tanto altro ancora, con la rinascita dell’artigianato e tutte quelle categorie che scomparendo portano con sé al collasso del mercato immobiliare a favore delle grandi multinazionali oltre oceano.
In sintesi, l’economia dovrà tornare ad essere locale con la formazione di giovani in campo tecnico scientifico, e per la professione di braccianti agricoli ed alcuni da destinare alle professioni dell’allevamento di ovini, suini e bovini, adesso soffocate dalle barriere architettoniche.
Oggi le frontiere del mercato alimentare stanno per implodere a favore del ritorno alle piccole realtà rurali, il mercato immobiliare a basso costo ritornerà ad essere vivo in un mondo dove le famiglie ritorneranno ad esistere, avendo una seconda opportunità. Quindi si consiglia un ritorno al passato > per la formazione di un presente che investe sul futuro delle nuove generazioni.
Il G20 getterà le nuovi basi per la costruzioni del nulla, ma la Sicilia ritornerà rurale se vorrà sopravvivere a tutto questo.
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