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«In una Sicilia che cascava a pezzi, siamo riusciti ad aprire oltre 300 cantieri, fra avviati, completati e in itinere. Proprio questi anni, infatti, sono quelli in cui è partita una paziente e complessa opera di ricucitura della viabilità ieri inesistente». Lo dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, in merito agli interventi su viabilità e trasporti voluti dal governo Musumeci.
«Per la prima volta nella storia, l’ultima provincia di Sicilia senza autostrade, quella di Ragusa, viene connessa, proprio in questo periodo, alla rete viaria. Quando ci siamo insediati, l’Isola era tagliata in due dal crollo del viadotto Himera: abbiamo messo in mora l’Anas – aggiunge Falcone – richiamandola alle sue responsabilità fino a minacciare azioni eclatanti pur di cancellare quella vergogna. Lo stesso abbiamo fatto per la viabilità delle aree interne, come nel caso della Statale Nord-Sud fra Enna e Messina: era un’opera abbandonata da tutti, oggi sono aperti i primi dieci chilometri, ed è un cantiere vivo che a settembre 2022 riconnetterà l’A19 ai Nebrodi e alla costa tirrenica».
«Ancor più emblematica la vicenda dell’autostrada Siracusa-Gela, uno degli esempi dell’inversione di tendenza attuata dal governo Musumeci su infrastrutture e opere pubbliche in Sicilia, negli ultimi quattro anni. Infatti – sottolinea l’assessore – nel 2018 fra Rosolini e Modica c’erano solo mezzi abbandonati e una grande lacerazione per il territorio. Abbiamo ripreso, completato e aperto al traffico il nuovo tratto ragusano dell’autostrada, fino a Ispica, e lavoriamo per giungere alla Città del cioccolato nel 2022».
«Siamo riusciti anche a dare ai siciliani l’alternativa del trasporto su ferro. Treno e ferrovie erano praticamente inutilizzati. Come non ricordare che il Nodo passante che collega Palermo a Punta Raisi era chiuso dal 2015? Lo abbiamo ripreso e consegnato nel 2018 a tutta la Sicilia occidentale, una grande Infrastruttura ferroviaria fra capoluogo e aeroporto. Abbiamo ridisegnato corse e servizi acquistando 25 nuovi Pop e recuperando le tratte dismesse come la Catania-Caltagirone. Ma anche, fra le tante altre cose, il governo Musumeci ha tirato fuori dalle secche il grande raddoppio ferroviario fra Ogliastrillo Cefalù e Castelbuono, avviando la costruzione dei primi 40 chilometri del raddoppio Catania-Palermo. Questo è il grande sforzo che la Sicilia e i siciliani stanno compiendo per rialzare la testa anche con le infrastrutture», conclude l’assessore Falcone.
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