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In particolare, le Fiamme Gialle hanno accertato che la signora, nella domanda di ammissione al citato beneficio, aveva omesso di indicare lo stato detentivo del figlio che, dal 2016, era destinatario della misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli per i reati di maltrattamenti in famiglia ed estorsione. Infatti, la presenza, all’interno del nucleo familiare beneficiario del sussidio, di soggetti che si trovano in stato detentivo, ovvero ricoverati in istituti a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica, provoca una riduzione del parametro della scala di equivalenza prevista dal decreto che istituisce il reddito di cittadinanza e, di conseguenza, anche una riduzione dell’importo spettante.
Pertanto i finanzieri hanno proceduto a denunciare il beneficiario del reddito di cittadinanza alla Procura della Repubblica di Termini Imerese per i reati puniti dalla legge n. 26 del 2019 e contestualmente a comunicare l’indebito percettore agli uffici I.N.P.S. competenti territorialmente per l’irrogazione delle sanzioni amministrative di revoca del beneficio e per il recupero coattivo delle somme già indebitamente percepite, pari complessivamente a € 11.439,36.
L’attività di servizio, conferma il ruolo di polizia economico-finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, a contrasto delle illecite condotte di coloro i quali, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di disagio.
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