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Il recupero ha avuto origine nel 2015, quando il Prof. Sebastiano TUSA, in occasione di una visita presso il Museo olandese in qualità di Soprintendente del Mare, riconobbe i fondali marini della “Secca di Capistello” di Lipari come provenienza dei 38 reperti archeologici, segnalando la vicenda al Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Palermo, che a sua volta informava la Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto per lo sviluppo di un’immediata attività d’indagine.
Successivamente, nel 2020, la Direzione del Museo olandese e la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana hanno stipulato un accordo di collaborazione per la restituzione dei reperti archeologici e l’Autorità Giudiziaria competente ha rilasciato il relativo “*nulla osta alla restituzione dei reperti al Museo di Lipari (ME) con procedura amministrativa”, archiviando il procedimento penale.
Oggi, grazie al compianto Prof. Sebastiano TUSA, alla disponibilità del Prof. Wim HUPPERETZ e alla costante e incessante collaborazione sinergica tra il Nucleo TPC e la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, vengono restituiti alla collettività – ancora una volta – beni di assoluto valore storico-culturale, originari di una Regione ricca di vestigia del passato, i cui siti archeologici terrestri e i fondali marini, oltre a essere depredati, vengono troppo spesso gravemente e irrimediabilmente danneggiati.
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