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Il presidente Cafiso ha infatti sottolineato come questo progetto ha visto la luce per dare “voce a tutte quelle donne che hanno lasciato il segno al nostro territorio, mettendo a disposizione il nostro microfono al fine di raccontare le loro storie che poi sono anche le nostre”.
Ieri 10 ottobre, nella splendida cornice della Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria in Termini Imerese, ha avuto inizio il primo incontro di questo ciclo intitolato Donne che raccontano e si raccontano, interamente dedicato al libro Io, Felicia, opera a quattro mani di Mari Albanese e Angelo Sicilia, edito da Navarra editore.
L’evento è stato inaugurato dagli interventi di Maria Pia Cafiso e Anna Rita Cosentino, che hanno voluto tratteggiare l’universo femminile, la visione dell’uomo nei confronti dello stesso e la violenza di genere, mentre il vicepresidente Fidapa Domenica Aglieri Rinella ha dialogato con gli autori, corroborata dalle letture del testo fatte da Damiano Giunta e Maria Grazia Cannavò.
Il volume, interamente incentrato sulla figura di Felicia Bartolotta Impastato, si mostra come la tangibile testimonianza della forza di una madre, meravigliosamente narratasi vent’anni fa ai due autori.
La coautrice Mari Albanese, ha infatti tenuto a precisare con afflato durante il dibattito che la genesi di questo libro sia interamente riconducibile ai primi anni duemila, sancendo l’inizio di una bella amicizia. Ha infatti ribadito un profilo – quello di donna di grande spessore, capace di profondi rapporti umani personali – noto ormai ai più. Ha poi continuato sottolineando come Felicia Bartolotta Impastato fosse “straordinaria, di grande coraggio”, e che la volontà principale di tutto questo sia stato il narrare, in un libro da consegnarsi alle nuove generazioni, “una Felicia inedita, per la prima volta non madre di Peppino, ma egli stesso figlio di suo madre, poiché è lei a raccontarsi”.
I prossimi appuntamenti, cadenzati mensilmente, avranno come prossima data il 25 novembre 2021, sempre nella suggestiva Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria – ex edificio di culto dedicato alla patrona d’Italia, vergine e martire cristiana che già nel trecento diede prova di valore e intelligenza.
In questa occasione, alla presenza di professioniste, rappresentanti dello sportello antiviolenza e delle case rifugio del comprensorio, si affronterà il delicatissimo e quanto mai attuale tema della violenza sulle donne e dei tristi delitti delle quali sono vittime.
Questo ricco calendario di impegni si pone con decisione in questo bel processo di rinascenza al femminile che l’Italia sempre meno timidamente abbracciando, riconoscendo il genere femminile in tutte le sue sfaccettature di madri, figlie, sorelle, mogli e soprattutto donne.
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