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Il sistema riproduttivo delle piante avviene in forma sessuale, cioè dall’unione di cellule femminili con quelle maschili, che dà luogo alla fecondazione. Le cellule sono localizzate nei fiori, i semi maschili e si trovano nel polline e gli ovuli femminili nel pistillo.
L’impollinazione è il principale meccanismo di riproduzione delle Gimnosperme e le Angiosperme della stessa e/o di specie diverse, che sono le uniche due categorie di piante in grado di produrre semi (spermatofite).
La differenza principale, si comprende conoscendo il significato dei due termini:
la parola “sperma” deriva dal greco “spermatos” e significa seme ed è presente in entrambi i termini, da essa quindi ricaviamo Gimnosperma che significa letteralmente “a seme nudo“ (“gymno” significa nudo) e Angiosperma che significa “a seme protetto“ (con “angio” in botanica, s’indica il ricettacolo di semi).
Quindi le Gimnosperme portano il seme nudo mentre nelle Angiosperme i semi sono avvolti in un frutto, una bacca o un frutticino (ricettacolo) in modo da essere protetti, nutriti e sostenuti.
L’impollinazione avviene in due modi: per autoimpollinazione e per impollinazione incrociata.
L’autoimpollinazione può essere autogama o geitogama: il primo caso avviene quando il polline di un fiore passa direttamente nel pistillo dello stesso fiore (piante autogame), nel secondo caso invece il polline è trasportato nel pistillo di un fiore della stessa specie.
L’autoimpollinazione è possibile solo nei fiori ermafroditi, ma è spesso impedita da barriere fisiche o chimiche. L’autoimpollinazione è frequente nelle piante annue a vita breve.
L’impollinazione incrociata, avviene quando il polline è trasportato nel pistillo di un fiore di specie diversa, in quest’ultimo caso è favorita la comparsa di nuove combinazioni genetiche.
Nel processo che riguarda l’autoimpollinazione geitogama e incrociata, occorre l’intervento dei pronubi o agenti impollinatori.
Questi agenti impollinatori (pronubi) possono essere insetti, altri animali ed elementi naturali come l’acqua e il vento.
Quando gli animali si cibano del nettare, trasportano il polline in forma involontaria sulle proprie zampe, ali o altre parti del corpo. Ricoperti di polline, lo trasportano in altri fiori in modo da permettere che la sostanza arrivi al pistillo e si completi il processo riproduttivo.
Il trasporto può essere mediato da diversi vettori:
• insetti (impollinazione entomogama o entomofila);
• rettili ( impollinazione zoogama);
• uccelli (impollinazione ornitogama o ornitofila);
• pipistrelli (impollinazione chirotterogama);
• piccoli marsupiali e mammiferi (impollinazione zoogama);
• molluschi ( impollinazione zoogama);
• vento (impollinazione anemogama o anemofila);
• acqua (impollinazione idrogama o idrofila);
• uomo (impollinazione artificiale).
Lia Savarino
Autoimpollinazione in Ophrys apifera.
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