Non si può che partire dalla Rocca per conoscere Cefalù, il promontorio alto 268 metri che si proietta sul mare e che ha dato il nome alla città, con la sua forma che ricorda una testa: la greca Kephalodion, la latina Cephaloedium. Dopo, sarebbero arrivati i normanni, con il Gran Conte Ruggero e il figlio Ruggero II. Cefalù, al suo debutto nelle Vie dei Tesori – si tratta in tutto di tre weekend, da sabato 2 a domenica 17 ottobre – mostrerà percorsi inediti tra arte e natura, antiche vestigia e sentieri verdi, che si arrampicano fin sulla Rocca. Aprono le porte quattro siti che qui sono sinonimo di percorsi (qui il programma completo). E poi chiese e lavatoi, collezioni e palazzi nobiliari, ma anche personaggi affascinanti come il barone Mandralisca, che dà il nome al museo dove è custodito il “Ritratto d’ignoto”, capolavoro enigmatico tanto da essere definito la Gioconda siciliana. Cefalù è un ricamo di vicoli, botteghe, stradine, con un occhio alla profondità del mare e uno al verde intenso alle Madonie.
Con il supporto del Comune, con UniCredit come main sponsor, è stata costruita una prima edizione-gioiello dove ogni sito è stato scelto con cura estrema, e così anche la passeggiata e le due esperienze. “Siamo orgogliosi che Cefalù da quest’anno entri nel circuito delle Vie dei Tesori -– spiega il sindaco Rosario Lapunzina -. E’ una sfida visto il periodo complicato che il turismo sta vivendo, ma siamo sicuri che sarà soltanto un primo passo guardando al futuro”. “Cefalù sta puntando sempre più sul turismo culturale, dal 2015 fa parte del sito seriale Unesco – interviene l’assessore alla Cultura, Vincenzo Garbo – . E proprio la Rocca ne è la sintesi più vera ed efficace, tra archeologia e natura”.
Sono quattro luoghi, uno profondamente diverso dall’altro, le visite sono organizzate con il supporto del Comune (qui per scoprire e prenotare tutti i luoghi). Si parte dalla Chiesa della Santissima Trinità, annessa al convento di San Domenico, alle pendici delle Rocca, nel punto più alto del centro storico della cittadina normanna; è a tre navate e orientata verso est. Il pavimento è in lumachella, pietra sedimentaria preistorica che ancora oggi si ricava dalle cave della Rocca. Nel santuario è collocato l’altare in pietra di Trani, donato a monsignor Crispino Valenziano dal grande architetto Renzo Piano.
Poi non ci si può esimere dalla visita al Museo Mandralisca e dal racconto della famosa collezione del barone Enrico: opere d’arte, reperti archeologici, monete, conchiglie, oggetti rari e preziosi. Tra i pezzi da non perdere, gli antichi manoscritti, rari incunaboli e cinquecentine, tra cui un’edizione della Divina Commedia commentata da Cristoforo Landino (1529); il famoso cratere del “venditore di tonno” del IV secolo e il “Ritratto d’uomo” di Antonello Da Messina; e la “Sfera del Diavolo”, un unico pezzo di avorio lavorato a formare identiche e concentriche sfere, traforate e scolpite, perfettamente libere di muoversi. E mentre siete ancora al Museo, in una sala scoprirete il laboratorio dell’Officina artistica Roncisvalle fondata da Giuseppe Quolantoni e Angelo Sicilia, per rilanciare l’antica arte dei pupi siciliani. Questa è una delle esperienze del festival: si visiterà la collezione permanente e si potrà assistere a uno spettacolo tradizionale di Opera dei Pupi (qui per prenotare l’esperienza).
La passeggiata (che partirà ogni sabato e domenica alle 19 da piazza Duomo) si srotolerà al tramonto, dall’antica Giudecca, al Molo Vecchio dei pescatori, location di Nuovo Cinema Paradiso, fino al quartiere normanno (qui per informazioni sulla passeggiata). Se poi volete proseguire nel cuore del Parco delle Madonie, arrivate al borgo pietrificato di Serra Guarneri (a Sant’Ambrogio) da dove si può ammirare un panorama mozzafiato sul mare e sulla rocca di Cefalù. Si vivrà con Palma Nana una visita accompagnata dagli abitanti del borgo e una passeggiata guidata sui sentieri del bosco tra racconti, leggende e antiche usanze.
TERRE DEI TESORI
Una nuova esperienza per Le Vie dei Tesori e per chi la segue: andare alla scoperta di aziende agricole di eccellenza che grazie al Programma di sviluppo rurale (PSR) Sicilia, finanziato dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), hanno ammodernato impianti e strutture adeguandosi così agli obiettivi di ecosostenibilità sanciti dal Green Deal europeo e dalla strategia del “Farm to fork”. Una misura di sostegno ai giovani che scommettono per la prima volta in agricoltura. E così si sono insediati più di tremila giovani agricoltori, che hanno avviato progetti concreti di ammodernamento e sviluppo nelle proprie realtà agricole. Questi “imprenditori 10 e lode”, di cui Le Terre dei Tesori propone una selezione, sono un esempio per chi volesse riconsiderare la vita in campagna. Durante il festival, molte aziende apriranno le porte alle visite.
UN FESTIVAL IN SICUREZZA
L’intero festival Le Vie dei Tesori in Sicilia dura oltre due mesi, contando anche i primi due weekend tra i borghi, con oltre 300 luoghi da visitare – tra chiese, castelli, palazzi, case d’artista, oratori -, esperienze inedite e passeggiate curiose. Da scoprire in completa sicurezza, nel rispetto delle normative anti Covid-19: i luoghi saranno visitabili a piccoli gruppi, con numeri diversi a seconda dello spazio e delle caratteristiche dei siti. Ovunque la prenotazione on line, che non è obbligatoria ma caldamente consigliata: per quel che riguarda le visite nei luoghi basterà acquisire il coupon su www.leviedeitesori.com o nei due punti informazione a Palermo in piazza Verdi e in piazza Bellini. Per passeggiate ed esperienze, prenotazioni e coupon su www.leviedeitesori.com o (senza la garanzia del posto) sui luoghi di raduno. Informazioni: 0918420253, tutti i giorni dalle 10 alle 18.