Sicilia

Cefalù: fondazione Giglio nel report Agenas primo in Sicilia per tumori prostata

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 La Fondazione Istituto Giglio di Cefalù è il primo ospedale in Sicilia per la cura del tumore della prostata secondo quanto riportato nel report esiti del 2020 dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).

Nel 2020 al Giglio sono stati effettuati 104 interventi di chirurgia prostatica sugli 851 eseguiti nei 46 centri della Sicilia. 

L’unità di urologia della Fondazione Giglio è stata riorganizzata con l’arrivo, nell’aprile del 2019, del responsabile Francesco Curto ed “è stata dotata – ha sottolineato il presidente Giovanni Albano – di nuove tecnologie come il Robot Da Vinci e colonne laparoscopiche con immagine in 3D che consentono di eseguire interventi con tecniche mininvasive”.

“Il Robot Da Vinci – ha evidenziato il responsabile dell’unità operativa complessa di urologia Francesco Curto – consente di eseguire una chirurgia di precisione e di preservare la potenza sessuale e la continenza urinaria”.

Il Giglio nel report esiti dell’Agenas è anche al secondo posto, in Sicilia, per i casi trattati di tumori alla vescica con cistectomia radicale e sesto per i tumori del rene.

“Il 94% degli interventi di prostatectomia radicale per tumore maligno della prostata – ha spiegato Curto – sono stati eseguiti con metodica laparoscopica e robotica. La chirurgia mini invasiva è largamente impiegata anche nel trattamento dei tumori renali: l’87.5% delle nefrectomie parziali e l’81,5% delle nefrectomie radicali sono state eseguite in laparoscopia. Inoltre, il 46% degli interventi per tumore maligno del rene è stato eseguito con tecnica nephron sparing cioè con preservazione del rene. Infine, solo alcuni casi selezionati sono stati trattati con termoablazione per via percutanea TC guidata dai radiologi interventisti Franco Valenza e Valentina Bova”.

La degenza media post-intervento è stata di 4 giorni per il tumore della prostata e di 3 giorni per il tumore del rene.

“Interventi di questo tipo sono possibili – ha concluso Curto – grazie all’attività di un’equipe multidisciplinare di grande esperienza e professionalità che ha consentito di posizionare l’Istituto con i suoi 1600 interventi annui, su pazienti con patologie urologiche, come centro di riferimento siciliano e nazionale”.


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Redazione

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