Polizzi Generosa: gruppo Auser attraverso la lettura promuove la ricoperta e l’amore per la conoscenza

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Leggere, uno dei modi più piacevoli e costruttivi per investire il tempo.

La riscoperta di una delle più antiche attività culturali, un’abitudine oggi un po’ in disuso che dovrebbe riattualizzarsi pienamente in un mondo oggi troppo tecnologico ed avanzato poiché utile
al linguaggio, alle espressioni linguistiche del proprio vocabolario, che spinge al ragionamento, al pensare “alto” un aggiungere conoscenze. Fortunatamente, alcuni,diligentemente trovano ancora appagamento nel tenere un libro in mano ,nel sfogliarlo ragionando.

Giungendo l’autunno, ed avvicinandosi l’nverno, uno stare dietro i vetri diventa costruttivo e crea un’alternativa piacevole del rilassarsi impiegando la mente in un esercizio culturale.

Un lettura accorta ed attenta, non passiva, specie se di gruppo,rende lo scorrere del tempo attivo ed accresce l’intelletto rendendo leggero l’animo.

È ciò che avviene all’interno del gruppo Auser di Polizzi Generosa dove ci si affeziona nuovamente a pagine d’inchiostro fissate le dita ,a parole che impressionano, su testi che si analizzano attingendo dalla piccola biblioteca dell’associazione frutto pure di molte donazioni.

S’ incentiva di nuovo la conoscenza.

Francesca è una delle lettrici che guida il gruppo a soffermarsi, a prendere consapevolezza di ciò che si legge e, cura gli accenti, fa dizione cercando di eliminare  i regionalismi presenti attenzionando la fonetica . Poi ,spiega i contesti facendo meglio immergere nella comprensione del testo argomentando, ricercando parole chiave che diventano temi da trattare.

E si sa che generalmente la lettura tende ad estraniarsi ,ad isolarsi dal contatto con l’esterno soprattutto quando ci si immedesima immergendosi completamente nel contesto perfettamente descritto da un libro. A maggior ragione, in questo periodo triste  che tutti hanno attraversato a causa del Covid-19, ci si era già abbastanza isolati ed era proprio mancato il rapporto con l’altro, il condividere, lo stare assieme.

Francesca vuole che questo” stare assieme” s’ intensifichi e che si legga invece a voce alta con lo scopo di prendere maggiore coscienza di sé stessi,che si spazzi  allo stesso tempo via ogni forma di timidezza ed emerghino sicurezza di sé, intraprendenza, naturalezza. 
Desidera infatti,che si prenda consapevolezza di ogni lettura, che la si attenzioni, che s’interagisca con gli altri e si condivida, si dia dignità al proprio pensiero ,a ciò che è stato compreso, che “ci si faccia sentire” senza sottrarre in alcun modo la propria espressività. 

La donna nel passato aveva “poca voce “e si diceva che la curiosità fosse “diabolica”.
S’ incuteva paura in realtà ,si divulgavano frasi,detti di valenza popolare o religiosa che creassero scandalo, timore, tutto per limitare la voglia, se non la volontà,
d’apprendimento femminile poiché la donna doveva conoscere poco o niente .

Non era necessario che questa accrescesse una propria cultura proprio perché doveva rimanere sottomessa, non sinpoteva alimentare la conoscenza di una possibile ribelle che potesse ribaltare  congetture  e schemi sociali diventando troppo colta, per certi versi  ” pericolosa “,che la sua intelligenza potesse raggiungere parità di quella degli uomini così come poi comunque ,e nonostante tutto ,avvenne successivamente e senza limiti o censure. Sì ,perché alcuni libri alla donna erano addirittura proibiti. Dopo tante lotte, una delle sue vittorie fu proprio la libertà del sapere che oggi può finalmente spaziare.

Alcune letture del gruppo diventeranno teatro. Alcune sono state già messe in scena. Uno degli spettacoli più ricordati con entusiasmo dal gruppo e di successo, è stato quello di Maria Occhipinti.

 
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