Coppa Floriopoli: oggi la prima giornata, fantastiche vetture fanno rivivere le vecchie tribune ed i box della Targa Florio  

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Domani mattina le ultime due manche dalle Tribune fino a Cerda

Come in un remake, ma senza controfigure bensì con le vere e rombanti protagoniste degli anni ’60 e ’70, il villaggio motoristico di Floriopoli, con le sue tribune ed i box, è tornato a vivere e pulsare dopo anni di oblio. Merito della Prima Coppa Floriopoli, che un gruppo di irriducibili appassionati capitanati da Michele Merendino, Daniele Spadaro e Chico Paladino Florio, ha messo in programma in questo week end.

Oggi pomeriggio una quarantina di bellissime vetture si sono allineate sotto il vecchio ponte che collegava i  box con la torre dei cronometristi e le vecchie tribune, per dar vita ad una rombante carovana che per un attimo ha fatto tornare indietro l’orologio.

Dopo il minuto di raccoglimento per ricordare Nino Vaccarella, scomparso giovedì, la prima vettura a partire è stata la Chevron B23 di Maurizio Sbrilli , seguita dalle Lancia Fulvia Sport Zagato Competizione di De Virgilio, nipote di Vincenzo Lancia, dalla Chevron 3000 di Luigi Moreschi, la stessa vettura che arrivò al quarto posto nell’ultima edizione di velocità. E poi di seguito la Ferrari Dino 206 P di Egon Hofer, le Abarth 2000 SP di Edoardo Magnone, Lorenzo Racamasco e Angelo Miniggio, l’Abarth biposto di Klaus Edel, la Porsche 910 del 1969 di Bernd Becker, l’Osella PA di Vito Veninata, la Tiga di Raffaele Picciurro,

l’Abarth OT 1300 di Carlo Steinhauslin, l’Abarth 1000 SP di Marinai.

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Molto ammirata la Porsche 911 dei coniugi Salvo ed Enza Manuli, un vero e proprio affresco della Targa Florio su quattro ruote così come la Maserati 150S di Alessandro Musumeci, la Lotus 23 di Francesco Merendino, la Lancia Stratos Gruppo 4 ex Runfola di Michael Lipps, e la De Tomaso Pantera di Pietro Silva. La cena alla Tonnara Florio ha concluso la prima giornata

Il programma di domani della manifestazione, che in questa sua prima edizione godrà del sostegno dei due main sponsor, la Casa Vinicola Casa Grazia e Audi Zentrum Palermo,  prevede per le 9 il via alla prima “salita” ed a seguire, una volta che tutte le vetture avranno fatto ritorno ai box, la seconda sempre al seguito della vettura apriprista, un’Audi Q5 Sportback Hybrid.

La Coppa Floriopoli è un Concorso Dinamico per vetture d’epoca e da competizione, che si svolgerà sul percorso che, dalle Tribune e dai box che ospitavano la Targa Florio di velocità, porta fino all’abitato di Cerda.

La “Coppa Floriopoli” é organizzata con il patrocinio della Città Metropolitana di Palermo, proprietaria delle strutture di Floriopoli, dei Comuni di Termini Imerese e Cerda ed in collaborazione con Casa Florio. Tutte le informazioni relative alle manifestazioni ed i relativi aggiornamenti possono essere reperiti su https://www.coppafloriopoli.com/ o https://www.facebook.com/coppafloriopoli/?ref=page_internal .

 FLORIOPOLI – Breve storia

La cittadella della Targa Florio, con le strutture in muratura dei boxes, delle tribune e la torre dei cronometristi, meglio conosciuta come Floriopoli, nasce nel 1920. 

La prima edizione della Targa Florio, nel 1906, prende il via, come noto, dal rettilineo di Bonfornello, dove Vincenzo Florio fa allestire, in prossimità della linea ferroviaria, tutti i servizi necessari, ristorante incluso. Sono però strutture in legno, che verranno smantellate a fine gara.

Si andrà avanti con questa “location” per 3 anni, per poi trasferire il tutto alcuni chilometri più avanti, nella zona della stazione di Cerda. Siamo nel 1909 : si disputa una Targa in tono minore, vinta dal Barone Ciuppa. Vincenzo Florio si classifica al secondo posto.

Ma è solo nel 1920, dopo le tre edizioni disputate come Giro di Sicilia e la pausa del primo conflitto bellico mondiale, che nasce Floriopoli, con moderne strutture in muratura in grado di ospitare tutti i servizi indispensabili per lo svolgimento della gara. Per un chilometro a valle ed a monte delle Tribune la strada viene recintata con palizzate in legno i cui sostegni sono costituiti da eliche per idrovolanti della Aeronautica Ducrot, una delle aziende dei Florio.

Ma la notte del 1° ottobre 1923 un furioso incendio distruggeva parte delle tribune e tutto quanto vi era contenuto, come l’imponente quadro dei tempi ed altri importanti cimeli e ricordi della gara e dei suoi vincitori. Da Parigi, dove si trovava, Vincenzo Florio tranquillizzò tutti: “Ricostruiremo tutto e meglio di prima”. E così fu, e nel 1924 la Targa ebbe nuove infrastrutture, spostate di alcune centinaia di metri, nella posizione in cui si trovano oggi. A fianco delle Tribune venne elevato l’edificio in cui trovarono sistemazione, oltre al ristorante, la Sala Stampa, la Direzione Corsa ed i Cronometristi, che negli anni ’60 furono trasferiti nei locali realizzati sopra i boxes.


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1 Comment

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  1. 1
    DIEGO artese

    dico solo che se avessero intervistato i vari e veri appassionati di automobilismo presenti e trattati come appestati altro che manifestazione ben riuscita……….

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