Si tratta di Alia, Alimena, Aliminusa, Baucina, Bisacquino, Blufi, Bolognetta, Bompietro, Caltavuturo, Campofelice di Fitalia, Campofiorito, Camporeale, Castellana Sicula, Castronovo di Sicilia, Cefalà Diana, Chiusa Sclafani, Ciminna, Collesano, Contessa Entellina, Geraci Siculo, Giardinello, Giuliana. E ancora Godrano, Gratteri, Isnello, Lascari, Mezzojuso, Montemaggiore Belsito, Palazzo Adriano, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, Roccamena, Roccapalumba, San Mauro Castelverde, Santa Cristina Gela, Sciara, Scillato, Sclafani Bagni, Torretta, Trappeto, Ustica, Valledolmo, Ventimiglia di Sicilia, Vicari e Villafrati.
“I comuni – spiega Giuseppe Sciarabba, presidente dell’Agenzia di sviluppo del Mezzogiorno – sono stati selezionati in base ai parametri definiti con il DM del 10 agosto 2020 che oltre al requisito della popolazione sotto i 5 mila abitanti prevede fattori di arretratezza economica, fenomeni di dissesto idrogeologico, significativo decremento dei residenti, difficoltà di comunicazione e lontananza dai grandi centri metropolitani”.
La legge Realacci, oltre all’istituzione del fondo da 160 milioni, prevede la messa a punto del “Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni” che definirà le modalità di presentazione dei progetti degli enti e le regole per la loro selezione.
“Le amministrazioni – precisa Sciarabba – potranno intervenire per la manutenzione del territorio nonché per interventi volti alla riduzione del rischio idrogeologico, per la messa in sicurezza e riqualificazione delle infrastrutture stradali e degli edifici pubblici con particolare riferimento a quelli scolastici e a quelli per la prima infanzia, per l’accrescimento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico. Altri interventi – conclude il presidente dell’Agenzia di sviluppo del Mezzogiorno – potranno prevedere l’acquisizione e la riqualificazione di terreni e di edifici in stato di abbandono o di degrado, l’acquisizione di case cantoniere, il recupero e la riqualificazione dei centri storici, anche ai fini della realizzazione di alberghi diffusi, il recupero di beni culturali, storici, artistici e la valorizzazione dei pascoli montani”.
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Un video di Mariano Barbara
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