Coppa Floriopoli, in passerella alcune vetture che hanno già calcato negli anni ‘60 e ‘70 le strade del “piccolo circuito delle Madonie”

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Cresce l’attesa per la prima edizione della Coppa Floriopoli, la manifestazione pensata ed ideata da Michele Merendino e realizzata dalla Driven srl con la collaborazione di un ristretto manipolo di qualificati ed entusiasti appassionati della Targa Florio. Sarà un’occasione unica per ammirare alcune vetture legate a doppio filo con la storia della Targa Florio, alcune delle quali hanno proprio preso il via, anche più di cinquantanni fa, alle edizioni valide per il Campionato del Mondo Marche.

Vetture e piloti con una storia prestigiosa ed anche piazzatisi tra i primi 10 della classifica assoluta. Ecco perché insieme alle affascinanti e performanti vetture Sport quali la Ferrari Dino 206 P di Egon Hofer, la Chevron B23 di Maurizio Sbrilli, le Abarth 2000 SP di Edoardo Magnone, presente in Targa nel 1970, Lorenzo Racamasco e Angelo Miniggio, l’Abarth biposto di Klaus Edel, la Porsche 910 del 1969 di Bernd Becker e l’Osella PA di Vito Veninata, vanno assolutamente messe in evidenza quelle vetture che dopo cinquantanni tornano a percorrere il piccolo circuito delle Madonie, alcune delle quali ancora con in bell’evidenza gli sbiaditi adesivi di “concorrente verificato”.

Ecco per esempio la Chevron 3000 Cosworth di Luigi Moreschi, la sport con la quale nel 1977 Mauro Nesti ed il principe Enrico Grimaldi si classificarono al 4° posto, o le Lancia Fulvia Sport 1,3 Competizione, vetture realizzate da Zagato in soli 22 esemplari, e che in questa occasione saranno condotte da Giovanni De Virgilio, nipote di Vincenzo Lancia, secondo nel 1907 e 1908 sulle Madonie, e figlio del  progettista del motore V6 delle Lancia Aurelia GT, e da Giuseppe Di Vincenzo, e presenti nelle edizioni del ’68 e ’69.

Anche l’Abarth OT 1300 di Carlo Steinhauslin vanta ben tre presenze alla Targa Florio,  dal 1967 al 1969,  e sempre con il pilota catanese Alfio Gambero. Gambero non fu particolarmente fortunato nelle prime due partecipazioni, in cui fu affiancato dal concittadino Angelo Bonaccorsi, dovendosi sempre ritirare, nel ’67 in particolare per un suo malore. Meglio gli andò nel 1969: insieme a Girolamo Perniciaro finirà classificato al 51° posto con 5 giri disputati. Presenze in Targa nel ’73 per l’Abarth 1000 SP di Marinai, per tre anni, dal ’70 al ’72, per l’Alfa Romeo GTA di Salvatore Rizzo, e dal 1974 al ’76 per l’Alpine A110 di Nicola Cirrito.

La livrea più ammirata sarà senza dubbio quella della Porsche 911 dei coniugi Salvo ed Enza Manuli, un vero e proprio affresco della Targa Florio su quattro ruote. Le fredde lamiere della vettura tedesca saranno infatti “riscaldate” dai colori della trentennale dedizione artistica alla Targa Florio da parte del Maestro Manuli.

Sulla linea di partenza, la stessa dalla quale scattarono tutte le ultime edizioni, si presenteranno anche la Maserati 150S di Alessandro Musumeci, l’Alfa Romeo 1750 GS Zagato del 1930 di Daniele Turrisi,  la Lotus 23 di Francesco Merendino, la Lancia Stratos Gruppo 4 ex Runfola di Michael Lipps, e la De Tomaso Pantera De Tomaso di Pietro Silva, vincitore della seconda Targa Florio Storica.

Chiuderanno lo spettacolo le due modernissime vetture della classe LMP, la Oreca Gibson LMP2 di Francesco Dracone e la Ligier LMP3 di Francesco Mannino, oggi protagoniste della Serie erede del  Campionato del Mondo Marche.

Manuli-Porsche

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La Coppa Floriopoli è un Concorso Dinamico per vetture d’epoca e da competizione, che si svolgerà sul percorso che, dalle Tribune e dai box che ospitavano la Targa Florio di velocità, porta fino all’abitato di Cerda.

Il programma della manifestazione, che in questa sua prima edizione godrà del sostegno dei due main sponsor, la Casa Vinicola Casa Grazia e Audi Zentrum Palermo,  prevede per sabato 25 settembre dalle ore 09.30 alle 12.00 la registrazione dei partecipanti e le verifiche tecnico-sportive alle ore 14.00 il briefing dei partecipanti ed alle 15 la partenza della prima manche della Coppa Floriopoli, al seguito della vettura apriprista, un’Audi Q5 Sportback Hybrid.

La prima giornata si chiuderà con una cena di gala presso la Tonnara Florio a Palermo. Domenica 26 settembre il clou della manifestazione con due manche sullo stesso percorso con inizio alle ore 8,30.

La “Coppa Floriopoli” é organizzata con il patrocinio della Città Metropolitana di Palermo, proprietaria delle strutture di Floriopoli, dei Comuni di Termini Imerese e Cerda ed in collaborazione con Casa Florio. Tutte le informazioni relative alle manifestazioni ed i relativi aggiornamenti possono essere reperiti su https://www.coppafloriopoli.com/ o https://www.facebook.com/coppafloriopoli/?ref=page_internal .

FLORIOPOLI – Breve storia

La cittadella della Targa Florio, con le strutture in muratura dei boxes, delle tribune e la torre dei cronometristi, meglio conosciuta come Floriopoli, nasce nel 1920. 

La prima edizione della Targa Florio, nel 1906, prende il via, come noto, dal rettilineo di Bonfornello, dove Vincenzo Florio fa allestire, in prossimità della linea ferroviaria, tutti i servizi necessari, ristorante incluso. Sono però strutture in legno, che verranno smantellate a fine gara.

Si andrà avanti con questa “location” per 3 anni, per poi trasferire il tutto alcuni chilometri più avanti, nella zona della stazione di Cerda. Siamo nel 1909 : si disputa una Targa in tono minore, vinta dal Barone Ciuppa. Vincenzo Florio si classifica al secondo posto.

Ma è solo nel 1920, dopo le tre edizioni disputate come Giro di Sicilia e la pausa del primo conflitto bellico mondiale, che nasce Floriopoli, con moderne strutture in muratura in grado di ospitare tutti i servizi indispensabili per lo svolgimento della gara. Per un chilometro a valle ed a monte delle Tribune la strada viene recintata con palizzate in legno i cui sostegni sono costituiti da eliche per idrovolanti della Aeronautica Ducrot, una delle aziende dei Florio.

Ma la notte del 1° ottobre 1923 un furioso incendio distruggeva parte delle tribune e tutto quanto vi era contenuto, come l’imponente quadro dei tempi ed altri importanti cimeli e ricordi della gara e dei suoi vincitori. Da Parigi, dove si trovava, Vincenzo Florio tranquillizzò tutti: “Ricostruiremo tutto e meglio di prima”. E così fu, e nel 1924 la Targa ebbe nuove infrastrutture, spostate di alcune centinaia di metri, nella posizione in cui si trovano oggi. A fianco delle Tribune venne elevato l’edificio in cui trovarono sistemazione, oltre al ristorante, la Sala Stampa, la Direzione Corsa ed i Cronometristi, che negli anni ’60 furono trasferiti nei locali realizzati sopra i boxes.


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