Ieri pomeriggio, a Polizzi Generosa presso l’aula consiliare, è stato presentato il libro di F. Dolce che già dal titolo traspare qualcosa di profondo da rintracciare.
Un tema che non sempre viene affrontato spesso,ma sviato,è la sofferenza.
E non è sempre così facile parlare di questo argomento poiché costa uno sforzo emotivo maggiore, un interiorizzarsi, un denudarsi l’anima che porta ad un’introspezione attenta.
Ciò permette di poter scavare dentro di sé fino alla ricerca del nucleo di se stessi da cui si attinge la forza necessaria ed il coraggio per andare avanti.
E tutto diventa un aggrapparsi disperatamente a qualcosa d’importante.
Il dolore spiazza certamente, ma permette di far rintracciare il bello che c’è intorno con nuovi occhi consapevoli, attenti, capaci d’innamorarsi dell’essenza della vita.
La sofferenza, l’angoscia, rendono deboli, fragili,ma allo stesso tempo, determinati a dare,nonostante tutto. Ed emerge l’amore , quella forza motrice di sopravvivenza che diventa grinta, istinto, naturalezza di andare oltre.
Qindi ,anche se difficile” far splendere il sole” dopo aver visto per lungo tempo le nuvole ed il buio attorno a sé , necessariamente si trova la strada della salvezza. Si deve.
Si cammina, si sopravvive, pur indossando scarpe malconce, rotte, proseguendo con fatica ma con desiderio di andare al di là degli ostacoli anche se con piedi stanchi ,carichi ,pesanti, portandosi dietro qualcosa sotto le suole del viaggio da cui si proviene,dov’è stato calcato qualcosa che si trascina,che non si dimenticherà.
( Provando ad interpretare l’immagine di copertina del libro e trovandone il significato).
Il dolore lo si vince da soli attraverso uno sforzo interiore ma è pure vero che è più facile vincere questo senso di angoscia contando sugli altri, sulla loro sensibilità. Quando si è sensibili, la sofferenza non è di uno solo ma di tutti. Nessuno può essere in questo caso un vero maestro di vita ma chiunque può essere d’aiuto all’altro.
Francesco Dolce nella sua autobiografia affronta i dolori della tua vita, li espone,si fa portavoce dei propri dolori che diventano anche umani. Nella sua vita ha infatti subito delle gravi perdite,ha affrontato situazioni davvero difficili e penose.
La sua testimonianza vuole pertanto essere d’aiuto all’altro, un far ritrovare la forza in chi si sente abbandonato ai propri dispiaceri trovando un’ancora che permetta di far rimanere attaccati alla vita ,vedere questa come un bene prezioso anche se la si sarebbe voluta avere diversa, più clemente. Il suo animo generoso si fa tramite di questo forte messaggio.
Dolce,si è impegnato nella vita sociale e politica, è stato sindaco di Polizzi Generosa e consigliere di Cefalù . Grazie a queste passioni ha trovato un aggancio, uno sprono per superare i momenti di difficoltà e di scoraggiamento dove perdersi sarebbe stato facile. Ma la sua determinazione ed i suoi grandi valori di uomo, il suo impegno, lo hanno tirato su e portato avanti soprattutto dopo la morte prematura dell’amato figlio Mario. Drammatici, alcuni ultimi momenti che ricorda con immagini nitide,strazianti.
Ci ricorda così non coraggio che nonostante tutto, la vita va affrontata, va vissuta, va amata e va a ringraziata per quello che comunque riesce a dare nonostante il fatto che molte cose vengono sottratte. Lui ad esempio, è grato nonostante tutto,per essere diventato padre, per aver avuto il dono dei figli, per aver ricevuto la gioia di diventare nonno di splendidi nipotini che gli hanno permesso così, ancora una speranza per poter sorridere .
Ciò che è importante è trovare l’essenzialità, quel bello che conduce nuovamente alla luce del sole ,che fa apprezzare qualcosa di meraviglioso che ancora può renderci gioiosi e sereni, nonostante tutto .
Questo non significa dimenticare ma attingere ancora alla vita, vuol dire aggiungere al proprio bagaglio altri pezzi seppur eccessivamente carichi.
Perché la vita è un continuo camminare fra luci ed ombre.
https://youtu.be/NobPsx14qpU
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