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In particolare, tra le oltre 30 istanze analizzate – presentate da parte di cittadini residenti nei comuni di competenza del Reparto (Campofelice di Roccella, Castelbuono, Cefalù, Collesano, Gratteri, Isnello, Lascari, Pollina, San Mauro Castelverde e Scillato) – le Fiamme Gialle hanno accertato in 3 casi che i richiedenti che avevano sottoscritto l’istanza di accesso all’intervento socio-assistenziale avevano omesso di indicare che gli stessi (o i loro congiunti) già percepivano altre forme di sostegno economico (Reddito di emergenza e/o Reddito di Cittadinanza).
Di conseguenza, sulla scorta delle informazioni acquisite, le autocertificazioni presentate sono risultate prive dei requisiti previsti nell’avviso di pubblico bando.
Pertanto, i militari operanti hanno proceduto a segnalare i trasgressori all’Autorità comunale per l’avvio dell’azione amministrativa per il recupero delle somme indebite già erogate, ammontanti complessivamente a circa 3 mila euro, nonché a contestare le relative sanzioni pecuniarie previste dall’art. 316 ter del codice penale, pari a 3 volte la somma indebitamente percepita.
L’attività di servizio conferma il ruolo di polizia economico-finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, a contrasto delle condotte tenute da coloro i quali, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di disagio.
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