Gugliuzza Antonio era stato tratto a giudizio dalla Procura di Termini Imerese, in quanto imputato “ del reato di cui all’art. 361, commi 1 e 2 , c.p., (omessa denuncia di reato) perché, nello svolgimento delle funzioni di comandante f.f. della polizia municipale, pur avendo avuto notizia, nell’esercizio e comunque a causa delle sue funzioni, dei reati di cui ai capi A) e B), dei quali doveva fare rapporto, ometteva di denunciarli all’Autorità giudiziaria o ad un’altra Autorità che a quella abbia l’obbligo di riferirne.
In Cefalù, in data prossima al 29 agosto 2015.” e, Capo F), in concorso con L.R. e S.M.R., “del reato di cui agli artt. 61, n. 2), 110, 323, C.p., (abuso d’ufficio) perché in concorso morale e materiale tra loro, (…), il Gugliuzza Antonio nello svolgimento di comandante f.f. della polizia municipale di Cefalù, seppur consapevoli della responsabilità del L. in ordine ai fatti di cui ai capi A) e B), in violazione di norme di legge e di regolamento (art. 97, Cost., 361, C.p., 55 e ss. D.Lgs. 165/2001; L: 190/12; D.Lgs: n. 267/00) ed, in ogni caso, accordandosi nel senso di omettere le obbligatorie iniziative disciplinari e comunque omettendole, nonché perseguendo scopi meramente privatistici e illeciti in favore del L., intenzionalmente procuravano al predetto un ingiusto vantaggio patrimoniale, così consentendogli di mantenere il proprio posto di lavoro e comunque di non essere cautelativamente sospeso dall’ufficio e di beneficiare ingiustamente della retribuzione.
Con l’aggravante di aver commesso il fatto per assicurare al L. il
prodotto o il profitto e l’impunità dei reati di cui ai capi A) e B). In Cefalù, in data prossima al 29 agosto 2015.”.
In primo grado, il Giudice dell’Udienza Preliminare di Termini Imerese (Dott.ssa S. Gallì), a seguito della scelta di Gugliuzza di essere giudicato nelle forme del “giudizio abbreviato”, il 14.5.2018 lo aveva condannato alla pena di mesi otto e giorni venti di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali; con la concessione all’imputato del beneficio della sospensione condizionale della pena.
Una sentenza avverso cui gli Avvocati Pasquale Di Paola e Luigi Spinosa interponevano un articolato atto di appello sostenendo l’assoluta infondatezza della tesi accusatoria e l’erroneità della sentenza di condanna.
Le argomentazioni degli Avvocati di Gugliuzza erano fondate al punto che lo stesso Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Palermo (Dott. Giuseppe Fici) ha concluso chiedendo l’accoglimento dell’atto di appello “perchè i fatti non sussistono”.
Una sentenza che restituisce dignità ad un Irreprensibile ed Onesto Tutore della Legge
a distanza di ben 6 anni dalle contestazioni penali mosse a suo carico.
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