Donna di Trabia morta per intervento all’anca: risarciti i familiari della vittima

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Hanno ottenuto il risarcimento dei danni i figli, il marito ed il fratello di Ignazia Mantegna, di Trabia, deceduta presso la casa di cura Orestano di Palermo dopo un intervento di protesi all’anca.

Per tali fatti la Procura della Repubblica di Palermo aveva chiesto il rinvio a giudizio per i due medici della Casa di Cure Orestano, i dott.ri Sapienza Salvatore e Micale Luciano.
Durante l’anzidetto intervento, la signora Mantegna sarebbe deceduta per “shock ipovolemico secondario a versamento di sangue nella cavità peritoneale e retroperitoneale conseguente a perforazione vasale in seguito all’applicazione di artroprotesi”.

L’avvocato Paolo Sanfilippo

Durante le indagini preliminari è stata disposta l’autopsia che avrebbe confermato una gravissima perdita ematica, provocata dall’infissione della vite transacetabolare antero-superiore, che sarebbe inesorabilmente progredita, sino a causare il decesso della signora Mantegna.
I consulenti medico legali nominati dalla Procura, hanno ritenuto sussistenti profili di responsabilità in capo ai due chirurghi, che anziché prevenire la complicanza vascolare, inserirono la vite in un quadrante a rischio di emorragia.
All’udienza celebratasi dinanzi il Gup di Palermo, i figli ed il marito della signora Mantegna si erano costituiti parti civili, difesi dall’avvocato Francesco Paolo Sanfilippo e dall’avvocato Giovanni Di Benedetto. Nelle more è però intervenuto il risarcimento dei danni in favore dei predetti familiari.
I medici, dal canto loro, hanno sempre respinto ogni accusa.
Il processo penale però continuerà nei confronti dei predetti due medici che cercheranno di dimostrare la loro innocenza.
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