Secondo una prima ricostruzione il ragazzino di 12 anni avrebbe scavalcato il cancello insieme ad altri compagni e avrebbe iniziato a giocare. Poi, forse, si sarebbe aggrappato alla porta che lo ha travolto provocandogli un grave trauma cranico. Sono ancora in corso i rilievi dei carabinieri.
“Non si può morire così – ha detto il fratello Daniele su Facebook – Mio fratello era andato al parco per giocare a pallone e adesso non c’è più…”.
“Il dolore per quanto successo è molto profondo per la disgrazia e la perdita di una giovane vita, ma anche perché il ‘parco di Sofia’ l’abbiamo fortemente voluto creare come simbolo di riscatto di un’intera città. Quel parco sorge dove prima c’era una discarica e serve proprio per i giochi di bambini e i ragazzi di quella zona periferica di Carini. Ma abbiamo anche sempre saputo che la gestione di impianti di questo genere è complicata e per questo ho sempre dato le disposizioni agli uffici affinché fosse vigilato e gestito a dovere e secondo le norme previste”.
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