Il fatto è avvenuto domenica mattina (20 giugno), quando i carabinieri hanno visto giungere in caserma il trentacinquenne. L’uomo, è giunto in stazione portando con sé il braccialetto elettronico ed ha chiesto di parlare con il comandante a cui l’uomo avrebbe confidato il malessere vissuto all’interno delle mura domestiche, generato dalla convivenza forzata con la propria compagna. Esasperato, dunque, da tale situazione, avrebbe deciso di evadere, in modo da porre rimedio ad una situazione ingestibile che, forse, sarebbe anche potuta degenerare in qualcosa di più grave.
Una “storia a lieto fine” per l’uomo stanco della convivenza forzata con la compagna. Il magistrato, infatti, ha compreso la situazione e non lo ha accusato di evasione. Preso atto di ciò il comandante ha informato la competente autorità giudiziaria ed è stato così disposto il trasferimento della sua detenzione presso l’abitazione della madre che ha manifestato la propria disponibilità ad accogliere il figlio.
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