Da speditivi accertamenti è risultato che i tre sono tutti percettori del “reddito di cittadinanza” e sono in corso le procedure per la revoca del beneficio.
Gli arrestati, dopo la compiuta identificazione, sono stati condotti presso il Tribunale di Palermo ove sono stati giudicati con il rito “direttissimo”.
Dieci mesi di reclusione e multa di 200 euro, la condanna in primo grado inflitta dal giudice come esito dell’ “applicazione pena su richiesta delle parti” comunemente detto “*patteggiamento*”.
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