I tre sarebbero i presunti autori dell’omicidio di Emanuele Burgio, ucciso a colpi di arma da fuoco tra i vicoli della Vucciria, tra via dei Cassari e via dei Tintori, la notte tra domenica e lunedì scorsi.
Sul luogo del delitto, dopo il primo intervento delle Volanti, giungeva sul posto personale della Squadra Mobile, che dava avvio alle indagini, serrate e complesse, sotto la costante direzione della Procura della Repubblica di Palermo, finché, attraverso l’analisi articolata delle immagini registrate da oltre una decina di impianti di video sorveglianza che gli investigatori verificavano accuratamente incrociandone i dati per ricostruire l’accaduto, alle prime ore di oggi, i Romano venivano fermati in quanto ritenuti presunti responsabili dell’assassinio del giovane Burgio.
Le prime risultanze investigative ricostruiscono l’omicidio del giovane palermitano come l’estremo epilogo di una contesa sorta poco tempo prima, innescata da uno screzio banale che avevano ingaggiato la vittima e uno degli odierni arrestati, Giovanni Battista Romano, a quanto pare legato a un diverbio stradale. Quella contesa, che sembrava sopita, riesplodeva senza una ragione apparente tra i vicoli della Vucciria la notte scorsa e stavolta coinvolgeva più contendenti. La banalità da cui scaturiva lo screzio trovava il suo epilogo tragico quando, dopo una breve discussione, il Matteo Romano impugnava una pistola e faceva fuoco contro il Burgio, che tentava invano di scappare ma non riusciva a percorrere che poche decine di metri.
Il Burgio, ferito da più colpi di pistola, che lo attingevano al torace e alle spalle, veniva trasportato in ospedale ma decedeva poco dopo il ricovero. Il complesso degli elementi indizianti nel frattempo raccolti e messi in ordine induceva la Procura della Repubblica ad emettere un fermo di indiziato di delitto a carico dei Romano, che venivano tratti in arresto dagli agenti della Squadra Mobile. Giova precisare che gli odierni fermati sono, allo stato, indiziati in merito al reato contestato e che le loro posizioni saranno definitive solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.
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