“Sono passati dei lunghi mesi dove abbiamo veramente patito la fame, le chiusure ci anno danneggiato sia a livello mentale, perchè non potendo sfamare le nostre famiglie la disperazione ci ha assalito, e sia soprattutto a livello commerciale, abbiamo merce invernale sui furgoni che nn siamo riusciti a smerciare e non avendo aiuti da nessuno è dura riprogrammare una stagione estiva, senza soldi quindi il nostro lavoro è al collasso, le spese fisse ci sono, le bollette, gli affitti, i finanziamenti, tutto ciò che fa parte della quotidianità di una famiglia. Siamo al capolinea e chiediamo solo di ripartire, di lavorare… che ci lascino lavorare in modo da sfamare le nostre famiglie”, si legge nella nota di Confimprese.
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