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I militari si sono presentati presso il locale sito nella parte alta della città, al Belvedere, per un controllo ed hanno notato alcuni clienti seduti ai tavoli.
Si trattava di una forma di protesta pacifica, promossa dai proprietari, ormai stanchi di vivere da un anno in una situazione d’incertezza.
Gli agenti intervenuti hanno elevato una multa di 280 euro.
Il blitz si è svolto in un clima di tensione che ha coinvolto anche alcuni passanti che hanno tentato di difendere i gestori del locale. A sostegno dell’attività, infatti, molti si sono chiesti, ponendo la stessa domanda anche alle forze dell’ordine, perché bloccare un’attività, mentre a pochi passi si stava svolgendo una manifestazione di notevole importanza quale la Targa Florio?
Dopo i controlli, il locale ha continuato a lavorare regolarmente fino alle ore 22 con il servizio da asporto.
La dichiarazione dei gestori
«Abbiamo aperto per disperazione, la nostra voleva essere una protesta pacifica, un segnale in una giornata particolare per la nostra città –afferma la titolare Antonina-. Per noi i nostri clienti sono come una seconda famigli e non poterli accogliere come meritano, come noi e soprattutto come loro sono abituati ci spezza il cuore».
«Per quanto accaduto sabato chiedo ancora una volta scusa –aggiunge Francesco –. Mi dispiace moltissimo per la reazione che ho avuto e chiedo scusa anche pubblicamente al commissario, dopo averlo già chiamato. Ammetto di essere esploso, dato il periodo molto delicato e difficile per tutti».
Rabbia, disperazione, amarezza, questo è lo stato d’animo che ormai accompagna il gestore e i dipendenti del locale.
«Ammettiamo che ci aspettavamo molta più solidarietà da parte dei nostri colleghi, infondo le problematiche che abbiamo esposto sono quelle che stiamo vivendo tutti.
Concludiamo affermando ancora una volta che anche noi che facciamo parte della ristorazione abbiamo il diritto di lavorare! Noi abbiamo il diritto alla dignità. Non chiediamo molto, chiediamo solo che tutti siano trattati uguali. Le nostre richieste non sono nei confronti dell’amministrazione locale, ma nazionale.
Tutti i ristoratori italiani hanno bisogno di lavorare, nonostante questo periodo difficile».
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