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Una vertenza lunga dieci anni che rischia di arrivare al capolinea, con mille lavoratori preoccupati per un futuro che appare nerissimo. “Mai eravamo arrivati a una situazione del genere – dice il segretario della Fiom siciliana, Roberto Mastrosimone – C’è il pericolo concreto che il 16 maggio il Mise possa bocciare il piano dei commissari straordinari, con la successiva liquidazione e il licenziamento collettivo: mille persone e un intero territorio mortificati “.
Davanti allo stabilimento domani ci sarà anche una delegazione del Comitato dei sindaci che si batte a fianco di Fim Fiom e Uilm per salvare i posti di lavoro e per rilanciare l’area industriale. Martedì i lavoratori si raduneranno per protestare davanti alla presidenza della Regione, a Palermo.
“All’ultimo vertice al Mise la Regione è stata assente, vogliamo capire il governo Musumeci ha deciso di mollare in modo definitivo mille lavoratori”, afferma Mastrosimone. I sindacati sono molto preoccupati, anche perché dal Mise e dalla Regione non è arrivata alcuna rassicurazione sul rinnovo dell’accordo del programma, 240 milioni di euro per la reindustrializzazione dell’area, scaduto nel 2018. Nulla si sa poi del progetto del Consorzio Sud , che si era fatto avanti per rilevare la fabbrica, presentando un progetto ai commissari di Blutec. “Senza accordo di programma, senza progetto di rilancio, senza prospettive. La situazione è drammatica”, avverte la Fiom.
(ANSA)
Le riprese di Himeralive.it
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