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La storia di una città raccontata attraverso le strade. Nomi di personaggi ma anche richiami alle tradizioni, ai mestieri di una volta e ai profili culturali di una antica comunità, quella di Termini Imerese. È un viaggio nel tempo quello che Enzo Giunta racconta nel suo libro “Le strade di Termini Imerese. Tra storia e curiosità“.
Il volume è il frutto di una lunga ricerca tra i documenti d’archivio, le immagini, le testimonianze orali, il patrimonio culturale di una città che negli ultimi anni ha vissuto il sogno di un polo industriale entrato in crisi dopo la chiusura dello stabilimento Fiat. Ma ha lasciato nella storia tracce profonde. Le più significative sono quelle che raccontano le due grandi battaglie che nel V secolo avanti Cristo si conclusero con la distruzione di Imera da parte dei Cartaginesi.
La città tornò a vivere e a svilupparsi nella stessa piana di Imera. Oltre a essere stata greca, fu romana, araba, normanna ed ebbe un ruolo significativo nelle vicende storiche successive ricostruite da Giunta, che di Termini Imerese è stato anche sindaco, attraverso i nomi di 580 strade, vicoli e piazze.
Si riscoprono così luoghi passati attraverso le trasformazioni urbanistiche e personaggi dei quali la città ha cercato di mantenere la memoria. Tra i tanti due garibaldini come Giuseppe La Masa, promotore a Palermo dei moti del 1848, e Gregorio Ugdulena docente di letteratura greca ed ebraica, ministro nel governo Garibaldi. Più recente l’intestazione di una piazza a Cosimo Cristina, un giovane giornalista ucciso nel 1960 dopo avere svelato i crimini e gli intrecci della mafia termitana. Nel libro, segnala nella prefazione Giuseppe Catanzaro, si ritrovano anche “le atmosfere di una volta, gli odori che pervadevano le strade e i quartieri in un passato, neanche troppo lontano, che sembra scomparso per sempre”.
Fonte Ansa
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