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Tramite la banca dati i carabinieri hanno appurato che l’uomo non avrebbe dovuto trovarsi lì. Il figlio infatti, che vive sotto il suo stesso tetto, pochi giorni prima era risultato positivo.
Una volta acquisito il consenso da parte dell’uomo, è stato accompagnato dai carabinieri per sottoporsi al tampone molecolare e nel giro di 24 ore è arrivato il referto.
Il personale dell’Arma ha accertato che il sessantenne, prima di arrivare a Prizzi, era stato in altri tre comuni per distribuire i suoi prodotti.
Della vicenda sono stati informati i medici di Asp e Usca che hanno avviato il contact tracing per rintracciare i commercianti che avevano ricevuto le altre consegne per avvisarli dell’inconveniente, così da consentire loro di eseguire l’accertamento e verificare se siano stati contagiati anche loro.
Il sessantenne, nel frattempo tornato a casa con il decreto di isolamento, adesso rischia – come previsto dall’articolo 260 del Testo unico delle leggi sanitarie – l’arresto da 3 a 18 mesi e un’ammenda che va da 500 a 5 mila euro.
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