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Riccardo da qualche tempo si era trasferito al Nord per insegnare educazione fisica presso la scuola media dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII di Besana in Brianza. Aveva una laurea in Sport Management.
Il lavoro, grande problema della disoccupazione e del precariato del mondo giovanile, voleva essere vissuto con gioia, entusiasmo da Riccardo che aveva con i suoi alunni un rapporto speciale.
Tentare di cercare sicurezze, stabilità economiche,una cosa normale che sta oggi diventando una lotta,una conquista fra tanti sacrifici e sogni, sono state fatali per lui e precaria,purtroppo, è stata poi la sua vita. Effimera.
Lui che aveva iniziato da poco,che aiutava i suoi studenti anche online vista la situazione pandemica. Non si era scoraggiato demotivato, anzi avuto grinta, stimoli, volontà, idee.
Era uscito di casa intorno alle 6 e stava percorrendo la strada provinciale 7 fra Arcore, dove viveva con la sua compagna, e Villasanta, dove si trovava la scuola di Besana.
«Quando non lo abbiamo visto arrivare, ci siamo preoccupati – racconta affranta Elisabetta Biraghi, preside reggente dell’Istituto. Era sempre attenti, preciso, puntuale. Infatti ci eravamo preoccupati quando quella mattina non lo abbiamo visto arrivare. Lo avevamo infatti chiamato al telefono, ovviamente senza avere risposta. Siamo affranti tutti». Una vita giovane, spezzata lascia senza parole, la preside essendo anche una madre lo evidenzia. Uno strazio che sta vivendo questa famiglia e a cui ci si stringe. La redazione, vicina al dolore,esprime il suo cordoglio.
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