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“Da sempre chiediamo la riapertura in presenza – spiegano – ovviamente con le necessarie tutele in materia di salute e sicurezza, ma è evidente che al momento non ci sono le condizioni per garantire la salute del personale scolastico e degli studenti. Salute che deve essere tutelata e avere la priorità su tutto”.
“Attualmente – continuano Rizza e Parasporo – sono quasi totalmente irrisolte le problematiche legate alla vaccinazione di tutto il personale scolastico, ai trasporti, alla fornitura delle mascherine ffp2 a tutti i docenti dell’infanzia e ai docenti di sostegno di ogni ordine e grado. Ecco perché non condividiamo la nota dell’Assessorato regionale all’istruzione e della formazione professionale, del 24 febbraio scorso, che prevede la didattica in presenza al 75% nella scuola secondaria di II° grado, negli Its e nei percorsi di formazione professionale in obbligo scolastico a partire dal 1 marzo 2021. Posizione che abbiamo espresso anche durante la task force regionale del 16 febbraio scorso”.
“Continuiamo a registrare contesti e realtà fortemente differenziate – concludono – non solo tra territorio e territorio, ma anche tra scuola e scuola. È opportuno valorizzare l’autonomia delle istituzioni scolastiche, ma allo stesso tempo bisogna fornire alle scuole anche le risorse economiche adeguate e soprattutto indicazioni chiare. Fino a quando non ci saranno queste condizioni e soprattutto non si fa chiarezza sull’efficacia del vaccino AstraZeneca, alla luce del dilagare delle numerose varianti del virus covid19, riteniamo opportuno procedere con prudenza a tutela dei lavoratori, degli studenti e delle relative famiglie”.
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