Il provvedimento infatti prevede l’abbassamento da 400 alunni a 300 per le comunità montane e da 600 a 500 per quelle dell’area metropolitana. Su queste nuove prospettive di programmazione che valgono per un solo anno, a gennaio 2021 si è riunita la Conferenza Regionale dove erano presenti tutti gli interlocutori, e in questa sede il Direttore dell’USR, dott. Suraniti, ha espresso la sua posizione sul dimensionamento sostenendo che l’abbassamento dei parametri deve essere utilizzato per salvare le scuole con problemi di numeri piuttosto che crearne di nuove. A riguardo dichiara un indirizzo di mantenimento dello stato attuale visto che non si può pensare a una stabilità del provvedimento dell’abbassamento dei parametri, al momento valido solo per un anno.
Malgrado parere contrario, sia del Direttore Generale Suraniti che di diverse componenti della Conferenza regionale, tra cui tutte le sigle sindacali, l’assessore Lagalla si riserva di decidere in modo discrezionale.
L’Assessorato regionale redige, in data 22/01/2021 una “ipotesi di proposta” che viene inviata per il parere al MI. Tale proposta di dimensionamento, tenendo conto della richiesta del sindaco di Caccamo disatteso già lo scorso anno, causa Covid nessun provvedimento è stato avviato su tutto il territorio regionale, riporta una proposta in cui il LSU di Caccamo con 382 alunni diventerebbe Autonomo, riducendo il numero degli alunni del polo attualmente di 950 alunni (Classico, LSU, Alberghiero e Artistico) a 568IISS “G. UGDULENA”(Classico,Artistico,IPSSEOA)
C’è da precisare anche che rispetto alle nuove iscrizioni per l’anno scolastico 21/22 la situazione numerica vedrà un calo tenendo presente che a luglio usciranno classi quinte numerose rispetto ai numeri ridotti delle nuove iscrizioni, motivo per cui il LSU avrà 360 alunni, IIS Ugdulena 535.
Tale “proposta di intesa” viene poi inviata dall’Assessore Regionale al MI. Il Ministero, a sua volta, delega il Direttore dell’USR a vagliare tale proposta per esprimerne il parere. A
questo punto l’Assessore Lagalla avvalendosi del suo ruolo, in virtù del titolo V, ha deciso di procedere ugualmente non allontanandosi da questa posizione.
D’altra parte, il limitato numero di 535 alunni dell’IIS G. Ugdulena, in questa ipotesi di aggregazione con il liceo Artistico e con l’Istituto Alberghiero, e del LSU 360 rappresenterebbero, comunque, due realtà scolastiche precarie e sottodimensionate. Una aggregazione di questo tipo è in contraddizione con l’esigenza richiamata dall’art.1 (nei punti d e g) del D. A. che auspica la necessità di una programmazione tendenzialmente quinquennale e , nello stesso tempo, contraddice l’esigenza di non consentire aggregazioni che facciano ridurre il numero degli alunni.
L’accorpamento del Liceo Classico con l’IPSSEOA e il Liceo Artistico resta insufficiente ai fini del rispetto dei requisiti numerici che consentono la sopravvivenza dell’IIS G. Ugdulena senza la clausola di salvaguardia, cosi come per il LSU autonomo.
Di conseguenza, tale scorporamento impone una scelta organizzativa confusa e precarizzata, già sul nascere, se si tengono in considerazione gli obbiettivi di aggregazione, tra Liceo delle Scienze Umane e l’istituto Alberghiero, che il Comune di Caccamo non fa mistero di volere perseguire.
Peraltro, neanche l’aggregazione Liceo Classico/Liceo Scientifico di Termini, che potrebbe costituire una soluzione, non appare al momento realistica a causa delle forti opposizioni dello stesso Liceo Scientifico e del Comune di Termini Imerese alla realizzazione del polo liceale.
Un altro vizio di procedura si ravvisa nella definizione della proposta riguardante l’IISS Ugdulena per il mancato parere del Comune di Termini Imerese che non ha presenziato e non era rappresentato alla conferenza del 17/11/2020che non è stata riconvocata per acquisire il necessario parere.
Inoltre è opportuno aggiungere che l’impianto della proposta è causa di un clima di allarme e preoccupazione diffuso tra tutte le componenti scolastiche interessate al provvedimento adottato.
Alunni, docenti e dipendenti scolastici, nell’ipotesi di entrata in vigore del provvedimento, come stabilito dalla sentenza del Consiglio di stato sez. VI del 17 febbraio 2020 n. 1215, sarebbero sottoposti “a pesante aggravamento di compiti e rinuncia a servizi scolastici essenziali” non consentiti e perciò risultano, da ora, titolari di interessi legittimi all’impugnativa, sia pure in presenza di pregiudizi futuri, ma prevedibili.
Considerata la complessa situazione che bisogna affrontare e i tempi della complessa procedura da mettere in atto, al fine di raccordare una partecipazione convinta alla decisione da assumere e, nello stesso tempo, di non produrre situazioni di allarme e frettolose decisioni che potrebbero alimentare ulteriori incomprensioni.
Considerato altresì che siamo ancora in una situazione di emergenza pandemica,
SI RICHIEDE
che per l’anno 2021/2022, venga applicata una sospensione del provvedimento che lasci provvisoriamente invariata la situazione, affinché tutta la materia sia compiutamente trattata e definita nell’anno successivo 2022/2023, in quanto sarebbe opportuno attendere una rimodulazione che definisca meglio i criteri di dimensionamento, tenendo conto di una programmazione quinquennale.
Inoltre, bisogna anche considerare che il territorio di Termini Imerese, compreso il suo comprensorio, ha subito, da anni, gli effetti di una crisi sociale ed economica senza precedenti. Tale crisi, come è noto, è stata determinata dagli effetti di una politica di industrializzazione senza sviluppo che ha sconvolto gli assetti precedenti senza un progetto integrato di rilancio e ha puntato a sostituire con grandi gruppi economici, che hanno abbandonato la zona e tutto l’assetto economico storicamente costituitosi.
Questi effetti producono uno stato di fatto emergenziale, di cui gli studenti delle scuole, e la scuola nel complesso, sono le vittime più fragili.
In passato la scuola italiana è stata caratterizzata da una peculiare connotazione che ha fatto di essa un’eccellenza nel mondo, cioè dalla sua capacità di coniugare le esigenze dell’apprendimento tecnico-professionale e logico-matematico con l’apprendimento umanistico e storico-sociale che educa all’empatia, all’accettazione e alla congruenza, fattori necessari e indispensabili alla crescita delle persone e dei gruppi.
Attualmente, nella scuola sono stati scardinati gli indirizzi didattici e pedagogici e sono prevalse le ipotesi di un nuovo assetto, fondato sulla scuola-lavoro.
Purtroppo con la pandemia si è sviluppata l’idea strisciante che tutto questo possa essere superato con l’attitudine alla tecnica e con un asservimento collettivo che impone solitudine e servilismo tecnologico.
A questa ipotesi, bisogna contrapporre invece una offerta formativa dove si coniughi l’apprendimento tecnico-professionale a quello umanistico. Questa offerta a Termini Imerese è garantita dall’IIS G. Ugdulena, Istituzione Scolastica sempre pronta a rispondere proficuamente ai bisogni del territorio,con grande vocazione turistico -culturale per il suo patrimonio artistico – ambientale al fine di garantire la sua crescita in termini di cultura e conoscenze.
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