Covid 19: andamento della mortalità giornaliera nelle città italiane, focus su Palermo

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L’Ufficio statistica del Comune ha elaborato, sulla base di dati forniti dal Ministero della Salute e dal Dipartimento di Epidemiologia SSR Regione Lazio, un report sull’andamento della mortalità giornaliera aggiornato al 9 febbraio 2021.

I dati confermano il drammatico incremento della mortalità totale nella città di Palermo già rilevato nei precedenti rapporti, anche se nell’ultimo periodo si registra un’attenuazione dell’eccesso di mortalità rispetto ai picchi registrati nel mese di novembre. Nel mese di ottobre i decessi rilevati a Palermo sono stati 593, contro una media degli ultimi 5 anni pari a 465 (+128 decessi, pari a +28%). Nel mese di novembre i decessi rilevati a Palermo sono stati 792, contro una media degli ultimi 5 anni pari a 480 (+312 decessi, pari a +65%). Nel mese di dicembre i decessi rilevati a Palermo sono stati 720, contro una media degli ultimi 5 anni pari a 580 (+140 decessi, pari a +24%). Nel mese di gennaio i decessi rilevati a Palermo sono stati 753, contro una media degli ultimi 5 anni pari a 684 (+69 decessi, pari a +10%).

Passando a un’analisi dei decessi settimanale, i dati confermano il picco di eccesso di mortalità registrato a novembre, con un massimo di +74,8% nella settimana dall’11 al 17 novembre. Nelle settimane di dicembre la mortalità è sempre risultata più elevata rispetto alla media degli ultimi 5 anni, con un eccesso di mortalità compreso fra +24,0% registrato fra il 16 e il 22 dicembre e +31,2% registrato fra il 9 e il 15 dicembre. Nella prima metà di gennaio la mortalità è tornata il linea con la media degli ultimi cinque anni, mentre nella seconda metà del mese si è registrato un nuovo incremento di mortalità, e in particolare nella settimana dal 20 al 26 gennaio si è registrato un incremento del 33,1%. Nelle ultime due settimane sembra esserci stato un nuovo riallineamento ai valori medi degli ultimi cinque anni, anche se quest’ultimo dato deve essere letto con cautela perché, oltre ai possibili effetti di una minore incidenza dell’influenza (le misure di contenimento adottate per il Covid-19 hanno di fatto impedito l’insorgere dell’epidemia influenzale), potrebbe in parte essere dovuto a fisiologici ritardi nella comunicazione dei decessi.

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