Omicidio a Caccamo, Catalin Dioguardi catechista dell’indagato: “Nulla lasciava presagire…”

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«Nulla lasciava presagire la tragedia che ha colpito i due giovani, le loro famiglie, la comunità caccamese. Ciò che è successo è frutto di un vuoto sociale che non si fonda sui veri valori che si trasmettono in Catechismo ma si vive in una società che cambia i ragazzi che si vogliono sentire protagonisti non seguendo i veri valori.
Adesso è il momento della preghiera, del silenzio e soprattutto della vicinanza alla famiglia». Con queste parole il catechista Catalin Dioguardi, che ha seguito il fidanzato di Roberta Siragusa, Pietro Morreale nel suo percorso di fede, ha commentato la tragedia che ha colpito la comunità di Caccamo.

«Penso che i giovani avranno un grande insegnamento da questa tristissima storia e lo vedo perchè già diversi ragazzi del liceo delle Scienze Umane di Caccamo mi hanno contattato poichè vogliono organizzare delle iniziative in ricordo di Roberta, in particolar modo i rappresentanti d’istituto si sono riuniti per organizzare già domani un’iniziativa in suo ricordo, un primo gesto a parer mio atto a punire questo gesto disumano che è stato compiuto su Roberta, ribadisco, di un gesto disumano si tratta – ha aggiunto il catechista Catalin Dioguardi -. Anche io sono un ragazzo e in quanto tale voglio lanciare un messaggio ai giovani, invitandoli ad avere una cultura e dei valori sani i quali devono essere incardinati dentro lo studio, i rapporti umani con le persone, a scuola nelle famiglie cercando di mettere da parte i cellulari e trarre sempre il meglio di quello che i nostri genitori e la società vuole darci. Ci sono tanti aspetti positivi che esistono, il volontariato ad esempio, esistono un sacco di associazioni che denunciano i maltrattamenti sulle donne».


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