All’identità di T.C. sono risaliti i poliziotti della sezione “Contrasto al Crimine diffuso” della Squadra Mobile di Palermo, a seguito di una elaborata ed accurata indagine investigativa che nulla ha lasciato al caso.
A cominciare dalla periodica attività di screening su fatti delittuosi perpetrati con le medesime modalità di azione in specifiche zone della città.
Tale valutazione, infatti, ha portato i poliziotti a ritenere che tre assalti in farmacia, datati rispettivamente 2, 5 ed 11 febbraio 2020, nella zona di Cep / Cruillas, fossero riconducibili alla stessa persona.
Il 2 febbraio un malvivente, con volto travisato e facendo intendere di essere armato, aveva minacciato i dipendenti di una farmacia di viale Michelangelo ed aveva ottenuto 300,00 euro, circa; il 5 febbraio, ancora una volta un rapinatore, con le stesse modalità del precedente, aveva rapinato una farmacia di Cruillas, facendo un bottino di 800,00 euro e ai danni di questa stessa farmacia, l’11 febbraio, un malvivente aveva cercato di effettuare una rapina, stavolta non riuscendoci, grazie alla risoluta risposta dei dipendenti, che erano riusciti a metterlo in fuga.
L’osservazione degli assalti, anche attraverso la visione delle immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso, lo studio sia delle fasi di approccio che delle rapine vere e proprie, ha fatto ritenere agli agenti che non soltanto si fosse di fronte allo stesso rapinatore, in relazione ai tre fatti delittuosi, ma che si trattasse anche di un rapinatore consumato e profondo conoscitore della zona, quindi “attivo” e magari residente nello stesso quartiere delle farmacie o ad essa limitrofo.
Ciò ha consentito di ridurre notevolmente la platea degli indiziati fino a giungere a T.C., a seguito di importanti indicazioni: la visione delle immagini delle rapine, la visione delle immagini registrate da una telecamera esterna alla farmacia del Cep che avevano immortalato il rapinatore prima che entrasse in azione e che aveva inquadrato un uomo particolarmente somigliante a T.C., infine gli abiti, nonché le scarpe indossate dal rapinatore che sono le stesse rispetto a quelle ritrovate e sequestrate a casa del malvivente, in corso di perquisizione domiciliare.
T.C., residente al Cep, pregiudicato dal notevole “curriculum” criminale in tema reati predatori, risulta attualmente recluso presso la locale casa circondariale.
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