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“Una delle specie – dice l’entomologo Calogero Muscarella – è stata battezzata ‘Typhloreicheia sanctaerosaliae’, in omaggio alla Sicilia e alla protettrice di Palermo. E anche un omaggio a ciò che Santa Rosalia rappresenta: la patrona della biodiversità”.
“L’occhio esperto dell’entomologo – aggiunge Muscarella – individua la microporzione adatta di suolo, nel versante più idoneo di una montagna, con la giusta copertura vegetale e il giusto grado di umidità, o la grotta più promettente. Poi la scava e piazza delle particolare trappole, contenitori riempiti con aceto e sale e una sostanza attirante la cui ricetta è il segreto di ogni ricercatore ma che di certo emana un terribile e pestilenziale odore per l’uomo. E ancora: raccoglie chili e chili di terriccio”.
“I campioni saranno poi vagliati in laboratorio alla ricerca dei piccolissimi abitanti del suolo profondo. Vengono così individuate specie di ridottissime dimensioni, pochissimi millimetri, per lo più coleotteri dalle forme straordinarie: ciechi, visto che nelle profondità del suolo la luce non arriva e gli occhi non servono, dagli organi di senso straordinariamente potenti, diafani. Un universo straordinario di vita”.
Fonte:ANSA
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