Guardia di Finanza: beccate 16 persone per indebita percezione di buoni spesa

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I Finanzieri della Tenenza di Corleone, nell’ambito dell’attività di polizia economica e finanziaria tesa alla vigilanza ed alla tutela del bilancio dello Stato, della Regione e degli Enti pubblici, hanno rilevato una serie di irregolarità nelle istanze presentate da parte di 16 richiedenti il c.d. “Buono Spesa”, residenti nei comuni di Roccamena e Campofiorito.

In particolare, l’attività ispettiva ha evidenziato che i soggetti, sulla scorta del modello di autocertificazione redatto dai rispettivi Comune, avevano sottoscritto l’istanza di accesso all’intervento socio-assistenziale e le relative dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, sostenendo di trovarsi nelle condizioni previste ed elencate nell’avviso pubblico.

In realtà, i controlli eseguiti dalle Fiamme Gialle, incentrati sui dati autocertificati nelle richieste di erogazione di “buoni spesa/voucher” presentate, hanno evidenziato che i nuclei familiari percepivano altre forme di sostegno economico. Di conseguenza, sulla scorta delle informazioni acquisite, le autocertificazioni presentate sono risultate prive dei requisiti previsti nell’avviso di pubblico bando.

Gli indebiti percettori sono stati segnalati per la decadenza dall’ammissione ai benefici richiesti, mentre le condotte illecite sono state segnalate alla Procura della Repubblica di Termini Imerese per le determinazioni di competenza.

Inoltre, è stata avviata l’azione amministrativa per il recupero delle somme già erogate, ammontanti ad €. 5.960.00, e per la comminazione di sanzioni per complessivi €. 17.880,00. Contestualmente è stata inviata apposita segnalazione ai  Comuni di Roccamena e Campofiorito per la decadenza dell’ammissione ai benefici richiesti ex artt. 75 e 76 del D.P.R. 28/12/2000, n. 445 e 483 del codice penale.

 

L’attività di servizio conferma il ruolo di polizia economico-finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, a contrasto delle condotte tenute da coloro i quali, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di disagio.
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