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È una decisione presa con sofferenza perché sono conscio che la didattica a distanza per quanto possa essere svolta con professionalità e passione, non può garantire quel rapporto umano fra docenti e studenti e quel rapporto di socialità fra i giovani che sono parte integrante del processo di apprendimento.
Non è mancata la reazione degli assessori regionali all’Istruzione, Roberto Lagalla, e alla Salute Ruggero Razza
“Per un’uniforme politica di prevenzione e contenimento dei contagi nei settori dell’istruzione si raccomanda ai sindaci ogni qual volta si sta procedendo a disporre provvedimenti urgenti sulle istituzioni scolastiche locali, di avere cura di attivare preliminarmente, un adeguato ed efficace coordinamento interistitutizionale con la Regione”. E’ questo il contenuto di una lettera che l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla e l’assessore della Salute, Ruggero Razza, hanno inviato ai sindaci della Sicilia.
I due assessori rivolgono un invito ai primi cittadini affinché non prendano iniziative isolate, che prevedano la sospensione dell’attività didattica. Presupposto, quest’ultimo, che potrebbe portare a “condotte differenziate” di territorio in territorio. Fin qui l’unico riferimento normativo è quello fissato dal Dpcm del 3 novembre, che prevede la didattica a distanza per le scuole superiori.
L’assessore Lagalla ha poi aggiunto:
“Pur avendo riguardo alle sue preoccupazioni, mi risulta che il Sindaco Orlando riceva regolarmente e giornalmente dall’ASP di Palermo aggiornate notizie sull’andamento della situazione epidemiologica che il governo regionale monitora attraverso il Commissario Covid e le strutture tecniche a sua disposizione. Con l’assessore Razza, nel rispetto del DPCM vigente e dell’ordinanza del Presidente della Regione, abbiamo richiamato i Sindaci a subordinare eventuali provvedimenti di chiusura al preventivo parere tecnico-sanitario del competente Dipartimento di prevenzione dell’ASP.
Ove il suo provvedimento dovesse essere assunto unilateralmente e senza il conforto della pertinente autorità sanitaria, il Sindaco di Palermo si assumerebbe una grave responsabilità, generando inopportunamente ulteriore ed immotivato allarme sociale e privando gli alunni e le famiglie del fondamentale diritto allo studio, per il regolare esercizio del quale i docenti e il mondo della scuola hanno profuso e stanno profondendo dedizione e sacrifici.
Penso alle gravi ricadute delle interruzioni didattiche in presenza sulla dispersione scolastica e sui soggetti socialmente ed economicamente più fragili. Il Sindaco Orlando converrà che non è questo il momento di strappi istituzionali e di estemporanei protagonismi, quanto invece di operose collaborazioni nell’interesse della città e delle giovani generazioni. La Scuola è presidio di civiltà e di legalità, oltre che luogo di apprendimento e di relazioni, e non può subire, se non per documentate ragioni sanitarie, i contraccolpi di intempestive fughe in avanti”.
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