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Il codice genetico dei vecchi artigiani/artisti Chiavetta ha continuato a caratterizzare i numerosi discendenti, alcuni dei quali, pur avendo trovato collocazione in settori della società che postulano qualità professionali diverse, hanno avvertito impellente la necessità di continuare, nel tempo libero, a mettere a frutto la creatività, la fantasia e l’impegno lavorativo dei loro antenati.
Così è stato per Mimmo, specializzatosi nel realizzare il classico Presepe meccanico, con numerose figure o gruppi in movimento, avvalendosi spesso di meccanismi di seconda mano, provenienti da oggetti di uso comune destinati alla rottamazione (quali grammofoni), ricco di scene e personaggi, propri della tradizione presepiale, animati in modo da far rivivere l’atmosfera della notte in cui Gesù veniva al mondo.
Così è stato per Enzo, che nella sua “officina campestre” esplorava numerosi settori dell’artigianato, con risultati da fare invidia agli artigiani professionisti. Ciò, senza tralasciare l’agricoltura e il giardinaggio.
Ebbene, il destino ha voluto che Mimmo ed Enzo concludessero la loro vita terrena a distanza di poche ore l’uno dall’altro, accomunati nell’abbraccio dei familiari e degli amici. Non è da escludere tuttavia che, nella nuova realtà, abbiano già fatto in modo di ritagliarsi uno spazio dove mettere a frutto le doti che li hanno fatti apprezzare in questo mondo e, chissà, che non abbiamo già messo mano a un Presepe eccezionale, dove i Personaggi sono autentici e risplendono di luce propria.
Contenuto a cura di Enzo Giunta
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