In sintesi i commissari hanno chiarito che entro il 5 ottobre sarà presentato un piano concordatario sulla reindustrializzazione di Termini Imerese e sulle linee guida di liquidazione e cessione per tutti gli altri stabilimenti. Abbiamo chiesto garanzia occupazionale e contrattuale per tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno garantito la continuità produttiva da Orbassano, Rivoli, Asti passando per Atessa fino alla Basilicata nonostante i danni provocati dalla proprietà precedente.
Per Termini Imerese la situazione è resa più complessa dal numero dei lavoratori interessati nell’area tra ex dipendenti Fiat e dell’indotto, dal fermo produttivo in atto dal novembre del 2011 e dai danni provocati ai lavoratori e al territorio dall’acquisizione della proprietà da parte di Blutec. I commissari stanno lavorando a una soluzione composta da più aziende consorziate che, da quanto prevedono, dovrebbe assorbire più dei lavoratori attualmente ancora alle dipendenze di Blutec, numero che potrebbe restringersi se si desse seguito alla norma che permetterebbe ai lavoratori usurati in catena di montaggio di poter accedere alla pensione.
Inoltre, nella comunicazione i commissari hanno chiarito che la garanzia per i lavoratori continuerebbe a essere la proprietà pubblica dell’immobile.
Infine, sempre su richiesta della Fiom e della Cgil i commissari straordinari hanno comunicato che i crediti insoluti di lavoratrici e lavoratori saranno garantiti.
“Erano presenti tutte le regioni coinvolte tranne la Sicilia – ha commentato il segretario della Fiom Sicilia, Roberto Mastrosimone -. Questa è la dimostrazione del disinteresse della politica regionale nei riguardi di Termini Imerese e dei lavoratori dell’area industriale”.
Per la Fiom e per la Cgil “c’è un punto imprescindibile in merito al piano: la garanzia della continuità produttiva e occupazionale per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli stabilimenti su cui abbiamo chiesto al Mise un tavolo di approfondimento specifico in presenza e non in videoconferenza, con il Ministero dello Sviluppo economico, i commissari straordinari, Invitalia e le singole regioni interessate, vista la delicatezza del confronto.
Chiediamo inoltre che le Regioni garantiscano piani di sostegno ai piani di sviluppo, a partire dalla Regione Sicilia con l’accordo di programma”.
La Fiom e la Cgil chiedono “una garanzia pubblica per il soggetto industriale che interverrà nella risoluzione della crisi su Termini Imerese a partire da Invitalia. È necessario avere chiarezza sulla solidità dei proponenti e dei progetti. Condividiamo l’affermazione della sottosegretaria Todde che quello di oggi è stato un primo passo a cui ne seguiranno rapidamente altri, che avranno l’obiettivo di tutelare i lavoratori e le loro condizioni contrattuali per tutti gli stabilimenti. Come Fiom e come Cgil ci riserviamo di esprimerci sul merito, dopo i prossimi incontri sul dettaglio dei piani”.
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