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«Ho sempre provato un amore incondizionato per l’arte – ha commentato Graziella Canta -. I miei compagni delle elementari si ricordano di me, a distanza di anni perché ero “l’artista mancina” della classe e mi pregavano per disegnare per loro. Quando disegno e dipingo mi sento felice, realizzata…Datemi pennelli, colori e una tela e io ci metto l’anima. Penso che in un mondo complesso e malato come il nostro, abbiamo bisogno di viaggiare con la fantasia per esplorare posti nuovi perché, secondo me, l’arte è la forma più alta della speranza».
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