“Un rosario di rubini rosso sangue” il romanzo misterioso ed avvincente sulle righe del giallo ambientato a Polizzi Generosa

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È stato presentato presso la sala consiliare del Comune di Polizzi, il libro di Gandolfo Curatolo :Un rosario di Rubini Rosso sangue. Attraverso il susseguirsi di scene che svelano il passato di una Polizzi del XVII sec., pagina dopo pagina, con un ingegno ed una costruzione originale ed articolata, il neo- volume si rivela un geniale contenitore d’informazioni, ideale per il lettore che vuole conoscere il fascino misterioso del luogo, che si vuole addentrare nei suoi fitti misteri e che, allo stesso tempo, ama l’esoterismo, l’arte, il folklore, la letteratura, la gastronomia, il simbolismo,la cultura in genere poiché Gandolfo ha proprio messo tutto il cuore di Polizzi oltre che il suo,  il suo amore ed il suo donarsi per il caro  paese natio. Questo a fine evento gli è stato infatti riconosciuto dal sindaco con tutta la sua gratitudine e riconoscenza per l’impegno svolto e la sua dedizione.

Al momento della presentazione sono stati presenti oltre al sindaco Giuseppe Lo Verde, l’Ass. Barbara Curatolo, Don Luca Albanese,anche lui scrittore e cultore del luogo, la professoressa Ida Rampolla che ha illustrato con una dettagliata sinossi del libro.

Nel libro di G. Curatolo, Polizzi veste l’epoca del 1600 dopo aver già vissuto il periodo del 1500 in cui conosce  un certo splendore con l’arrivo di Carlo V. La trama, abbastanza avvincente, calzante, di ritmo narrativo molto vivace, è incentrata nell’anno 1621, anno molto particolare per Polizzi poiché inizia il processo di approvazione al culto di San Gandolfo avviato da Martino Mira che probabilmente grazie all’intervento del Cardinale Rampolla sarà reso possibile ed approvato.

In quel tempo il paese era ancora diviso in classi sociali, vigevano le antiche corporazioni di medici notai, speziali. Vi era la tripartizione in contadini,  nobili,  clero. In particolare, per quest’ultimo, vigeva ancora la legge del diritto di maggiorasco (in latino maioratus, in castigliano mayorazgo) era, nell’antico sistema, il diritto del primogenito di ereditare tutto il patrimonio familiare. L’eredità andava di solito al figlio maschio maggiore, mentre gli altri ne restavano esclusi. Il personaggio femminile principale del racconto sceglierà la professione religiosa non per vocazione ma per scelta proprio per non sposarsi con un giovane che gli era stato imposto dalla famiglia e da lì seguiranno tante altre scene e vicessitudini, quadri di incastri che descrivono caratteri peculiari tra cui, una molto importante per Polizzi, quello culinario dello sfoglio a cui si lega infatti la tradizione di essere stato elaborato da delle monache benedettine proprio in quel periodo.

Il frutto della trama è totalmente di invenzione dell’autore ma ci saranno dei personaggi menzionati realmente esistiti  come il sacerdote Filippo Curatolo, laureato in diritto canonico e civile,  il nipote Gandolfo, laureato in medicina, Don Rocco Siracusa etc.

Polizzi ha sempre avuto un clero molto preparato dal punto di vista culturale e questo si evincerà nel corso di tutta la narrazione. Il monastero aiutava a fuggire dai problemi mondani e la beatitudine era la ricercatezza del tempo.  Verrà trattato anche il tema della stregoneria, argomento anche seicentesco dove il Tribunale della Santa inquisizione cercava di cercava di mettere a bada la magia bianca e nera e verranno anche menzionate le opere d’arte del comune Madonita. All’ultima pagina oltretutto, un colpo di scena. Un libro quindi da leggere tutto d’un fiato con soddisfazione.

Un arduo lavoro quello di Gandolfo, che ha fatto davvero con <<amore e passione per poter far conoscere ai posteri, per far innamorare di Polizzi, per far interessare con lo stesso incanto che ha avuto lui da bambino >>- sottolinea Curatolo, con sorriso di gratitudine, per chi lo leggerà -.

Il sindaco Lo Verde lo infatti elogia con ammirazione  per la sua straordinaria bravura<< sono tanti e tanti gli aggettivi che potrei aggiungere per descrivere il tuo lavoro. Una  fatica cercare i particolari che mi chiedevi. Grazie per le la tua attenzione. Un vero polizzano dinanzi a qualsiasi ostacolo pur di promuovere lo fa con passione ed impegno, “le buone pratiche” sono infatti l’amore, le coccole, l’affetto costante per Polizzi>>.

Ci sono stati  anche altri testi pubblicati dall’autore dedicati al suo paese come ad esempio :”Respirando Polizzi Generosa”, le storie della famiglia Curatolo dove sono registrati anni di matrimoni, nascite, morti ed eventi speciali, di un determinato periodo storico. È certo che la passione di Gandolfo Curatolo non ha un limite e quindi ci saranno ancora altri racconti da poter svelare.

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