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Il quadro probatorio raccolto nel prosieguo dell’attività investigativa, intrapresa subito dopo il suo arresto avvenuto nell’ambito dell’operazione “Atena”, è stato in grado di dimostrare come i sottonotati beni, oggetto dell’odierno sequestro, siano stati attribuiti fittiziamente ad altri soggetti al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale, con l’aggravante di aver commesso tali fatti al fine di agevolare l’attività dell’associazione Cosa Nostra: complesso dei beni costituiti in azienda dell’impresa individuale “FERRANTE IGNAZIO” con sede in Palermo, avente attività di commercio all’ingrosso di bevande non alcooliche;
intero capitale sociale e complessi dei beni costituiti in azienda della società “VMC DI MONICA SCHILLACI & C. S.A.S.” con sede in Palermo, avente attività di somministrazione di alimenti e bevande.
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