Nel nostro caso, per ragioni ancora non completamente spiegate e poco comprensibili, si é diffusa particolarmente e in modo altamente invasivo, nelle Regioni più sviluppate, più produttive e apparentemente meglio dotate, in campo sanitario, dell’Italia, tra cui la Lombardia, il Piemonte, l’Emilia-Romagna e il Veneto, dove forse é stata circoscritta meglio e più rapidamente sin dall’inizio.
Il Centro e il Sud dell’Italia sono stati parzialmente risparmiati e in questo contesto nella nostra Sicilia la pandemia ha avuto un effetto meno invasivo.
Tuttavia, l’organizzazione degli Ospedali é stata ugualmente sconvolta anche da noi, con il risultato di annullare temporaneamente le prestazioni ambulatoriali per esterni, i Day Service e Day Hospital, ridurre drasticamente i ricoveri “elettivi” (tranne, ad esempio, per impiantare o sostituire un Pace-Maker), provocando un grave disagio per i pazienti comuni; d’altra parte per far fronte all’emergenza COVID-19 (alla fine rivelatasi da noi, fortunatamente, un’emergenza soft), si é dovuta cambiare completamente la fisionomia di interi reparti, trasformati in reparti di triage per COVID-19, e in reparti per il ricovero dei pazienti COVID-19 sintomatici, con l’ovvia conseguenza di un ridimensionamento del numero dei ricoveri e quindi degli incassi dei differenti Ospedali in termini di DRG.
Ora che siamo entrati nella fase 2 e tra poco anche nella fase 3, vi é la necessità di operare un grandissimo numero di esami diagnostici, come i tamponi o i dosaggi delle immunoglobuline specifiche. Quindi ulteriori costi per le Aziende Ospedaliere!!!.
Sul versante sociale, d’altra parte, il lockdown protrattosi per quasi tre mesi, ha arrecato seri danni all’economia e messo intere categorie di lavoratori in condizioni economiche disastrose, tant’è che abbiamo visto aumentare a dismisura il numero dei richiedenti pasti caldi e altri viveri di prima necessità alle organizzazioni come la Caritas, ai Comuni e ad altre organizzazioni umanitarie.
Da questo punto di vista é stata di grande valore sociale e umanitario l’iniziativa dei nostri amici americani di Elk Grove Village di donare 10.000 Dollari, suddivisi in 5.000 USD donati all’A.O.U. Policlinico “Paolo Giaccone” per l’acquisto di tamponi e di reagenti per la diagnosi di infezione da COVID 19; e dall’altra, l’iniziativa umanitaria di utilizzare gli altri 5.000 USD per portare qualche sollievo a Famiglie disagiate di Caccamo e Termini Imerese.
Quindi mi sento di fare un grosso plauso a Giovanni Gullo, Chairman, e a Steve Schmidt, President della Associazione ELK GROVE VILLAGE ITALIAN SISTER CITIES, INC. e alla Famiglia Gullo, a Maria e a Mariann, per questa inziativa lodevole che porta un pò di ristoro alle casse dell’AOUP “Paolo Giaccone” e allevia il malessere sociale di alcune Famiglie di Caccamo e Termini Imerese.
Si tratta di un gesto generoso e nobile che ancora una volta dimostra come gli italiani nel momento del bisogno sappiano serrare le fila, fare quadrato e mostrare generosità e solidarietà.
Siamo un grande Paese non particolarmente dotato di risorse economiche naturali, ma ricchissimo di tradizioni di civiltà, di cultura, di tesori ambientali e artistici, di tradizione culinaria e di prodotti agroalimentari all’avanguardia, i componenti della Dieta Mediterranea, oggi patrimonio dell’UNESCO e, anche questa volta uniti ce la faremo.
Nello stesso tempo, ancora una volta, é nostro dovere rivolgere un pensiero di ringraziamento a tutti coloro che sono stati e sono in prima linea in questa battaglia, con grande abnegazione e comportamenti eroici, come i medici, gli infermieri, i paramedici, il personale della protezione civile, nonché tutte le forze dell’ordine che consentono giornalmente il rispetto delle ordinanze governative, nazionali e regionali, e al personale delle Farmacie, dei Supermercati e del Trasporto che consentono l’approvvigionamento di beni essenziali.
Non si può non segnalare anche il tributo di vite umane che finora ha interessato circa 200 medici e infermieri e molti Sacerdoti che sono stati vicini spiritualmente ai pazienti contagiati.
Quindi, auspicando che i nostri governanti siano in grado di prendere provvedimenti capaci in tempi relativamente rapidi e con l’aiuto dell’Europa, di poter risollevare la nostra economia, e sperando che l’apparente “indebolimento del virus” sia duraturo, anche in rapporto ai nostri comportamenti responsabili, auspichiamo di poter tornare in tempi ragionevoli ad una vita “normale” e rimaniamo fiduciosi, attivi e presenti nell’attesa che i tempi migliori arrivino.
Un caro saluto e un abbraccio.
Il Presidente
Prof Salvatore Novo
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