Frode Fiscale: un arresto in provincia di Palermo e sequestri per 386mila euro

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Su delega della Procura della Repubblica di Palermo, I Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal GIP del Tribunale di Palermo nei confronti di PIndemonte Franco, (cl. ‘59), per le ipotesi di reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Con il medesimo provvedimento il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, di disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 386.000 euro, poiché profitto del reato, nei confronti dei rappresentanti legali di n. 5 società utilizzatrici delle fatture false emesse dalla cooperativa che faceva capo all’arrestato, anch’essi indagati per le ipotesi di reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti.
Le indagini sono state condotte dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Carini, le quali, a seguito di mirata attività di intelligence economico finanziaria, individuavano la società cooperativa Team Service a r.l.., con sede a Carini e avente formalmente ad oggetto lo svolgimento di servizi di logistica collegati al trasporto di merci su strada, quale evasore totale per gli anni dal 2014 al 2017.
La verifica fiscale svolta nei confronti della società cooperativa, ha permesso di rilevare come la stessa operasse solo cartolarmente, sull’intero territorio siciliano, essendo in realtà dedita alla sistematica emissione di fatture per prestazioni di servizio inesistenti nei confronti di diversi clienti, per i quali documentava prestazioni di servizio per trasporti e facchinaggio di fatto mai effettuate.

Infatti, come accertato dagli investigatori della Guardia di Finanza, la società, era utilizzata come “cartiera” per l’emissione delle fatture, non disponendo né di personale dipendente nè di mezzi di trasporto.

Il volume delle fatture emesse per gli anni dal 2014 al 2018 ammonta a complessivi € 2.612.175,90.

Pindemonte Franco, originario del Lazio ma trapiantato da tempo a Carini, è già gravato da precedenti penali per reati di criminalità di tipo economico, annoverando sia delitti contro il patrimonio sia reati fiscali che hanno comportato tra le altre cose l’applicazione di pene accessorie quali l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione, l’interdizione dalle funzioni di rappresentanza e assistenza in materia tributaria e l’interdizione da uffici direttivi di persone giuridiche e società; ciò malgrado è rimasto l’amministratore della Team Service soc. coop., stampando fatture per operazioni inesistenti dietro lo schermo della predetta società cooperativa, al fine di agevolare altre imprese nell ‘elusione degli obblighi impositivi.”

Con tali motivazioni il G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura, ha emesso il provvedimento cautelare personale degli arresti domiciliari per il pericolo di reiterazione dei reati della stessa specie.
Inoltre, nei confronti delle seguenti cinque società, operanti in provincia di Palermo nel settore degli autotrasporti, individuate dai finanzieri della Tenenza di Carini quali utilizzatrici delle centinaia di fatture per operazioni inesistenti, è stato disposto il sequestro preventivo ai fini della successiva confisca per un importo complessivo di € 385.705,76, pari al profitto derivante dal mancato assolvimento dell’IVA dovuta al fisco: – Autotrasporti Lannino di  Lannino Francesco & c. s.a.s., di cui è indagato il rappresentante legale L.F. (cl. 76); – A & C Best Company Trasporti di Chinnici e Assisi G.B. snc, di cui sono indagati gli amminstratori A. GB (cl 60) e C. RG (cl. 67); – LDM srl, di cui è indagato il rappresentante legale C.A. (cl. 56); – LA NUOVA SICILIA s.a.s., di cui è indagato il rappresentante legale G.C. (cl. 65); – GIO TRASPORTI srl unipersonale, di cui è indagato il rappresentante legale G.D. (cl. 72).

L’odierna operazione eseguita dalla Guardia di Finanza, sotto la direzione della Procura di Palermo, si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo, volte a rafforzare l’azione di contrasto ai contesti di illegalità economico-finanziaria connotati da maggiore gravità, e garantendo il perseguimento degli obiettivi di aggressione dei patrimoni dei soggetti dediti ad attività criminose, al fine di assicurare l’effettivo recupero delle somme frutto, oggetto o provento delle condotte illecite e tutelare le imprese che operano nel rispetto della legge.
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