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Nell’occorso i poliziotti della Sottosezione Polizia Stradale di Buonfornello hanno notato che il cronotachigrafo digitale installato sul citato veicolo, attraverso il quale si possono acquisire una serie di informazioni, tra cui l’attività del conducente (le prescrizioni sui tempi di guida), le distanze percorse e le velocità tenute, presentava anomalie tali da farlo ritenere fraudolentemente alterato. Ad insospettire oltre modo i poliziotti sono state le anomalie riscontrate durante la visione delle stampe tachigrafiche relative ai dati tecnici, che hanno portato a decidere di condurre il mezzo pesante presso un’officina autorizzata per approfondire il controllo.
In tale contesto, personale specializzato, attraverso un particolare strumento diagnostico, ha eseguito una lettura del cronotachigrafo, dalla quale si è potuto appurare che lo stesso, a seguito di manomissione, veniva alterato mediante un radiocomando azionato dal conducente che emulava i segnali di movimento, falsando pertanto la durata delle ore di guida. Tale “ingegnoso” meccanismo permetteva di registrare un’attività apparentemente regolare, ma differente da quella realmente svolta dall’autista.
Alla luce di quanto emerso, il cronotachigrafo alterato è stato posto sotto sequestro, mentre al conducente veniva contestato l’art. 179 comma 2 e 9 del C.d.S. che prevede la sanzione di 1.736 euro e contestuale applicazione della sanzione amministrativa accessoria del ritiro della patente di guida ai fini della sospensione e 10 punti decurtati dalla patente.
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