A scrivere un appello sui social indirizzandolo al comune di Palermo è una giovane residente del luogo.
«Agostino Cordovino è la dodicesima vittima dell’Attraversamento Pedonale di Via Perpignano, nata una ventina di anni fa, a seguito della chiusura dello Svincolo -scrive-. Una strage, silenziosa e continua.
Dodici vite interrotte, dodici famiglie distrutte.
E ancora nessun provvedimento?
Quante altre vite dovranno essere interrotte? Quanto altro sangue deve essere versato? Quante vittime dovranno ancora esserci prima che le Autorità si adoperino per la realizzazione di un cavalcavia o di un sottopassaggio, non solo pedonale?
Può Palermo, nel 2020, essere attraversata da un asse viario come Viale Regione Siciliana, dove non è assicurata l’incolumità né per i pedoni, né per gli automobilisti?
Quanti altri proclami si dovranno ascoltare a proposito di infrastrutture avveniristiche -prosegue-, prima che si realizzi una fondamentale bretella di congiunzione tra Via Perpignano alta e Via Perpignano bassa?
Chissà se a queste domande (e alle tante altre non espresse) ci sarà mai una risposta.
Nel frattempo, “Palermo divora i suoi figli”
Riposa in pace Piccolo Angelo».
L’appello disperato segue quanto avvenuto e quando vissuto quella notte, e non solo. Non è la prima volta, infatti, che i residenti della zona assistono a situazioni strazianti, ascoltando urla di dolore e prestando soccorso a familiari che piangono le proprie vittime sull’asfalto.
Pochi attimi dopo vidi un ragazzo disteso a terra, immobile. Poco dopo si avvicinò un ragazzo in moto per prestare soccorso. In un primo momento pensavo che il ragazzo a terra fosse caduto dal motore e quindi non si alzava per via di un possibile dolore alla gamba. Infine, chiesi al ragazzo con la moto di controllare le vie respiratorie del ragazzo, avvicinando la mano e senza toccarlo, per capire se respirasse. Nulla da fare, purtroppo giaceva sull’asfalto immobile. Era morto -prosegue-.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri e successivamente i sanitari del 118.
È stato straziante vedere un ragazzino di 16 anni esanime sull’asfalto, ma è stato ancora più straziante assistere alla reazione dei parenti e degli amici. La sua scarpa, inoltre, è finita quasi vicino casa mia, dove poi il fratello l’ha recuperata.
Non è la prima volta, purtroppo, che assisto ad eventi simili, ma è stato comunque uno shock».
Il giovane Agostino, come tanti giovani, si era fatto accompagnare da un amico fino all’incrocio. Doveva solo attraversare la strada. Quell’attraversamento però, gli è costato la vita.
Purtroppo non è la prima volta che scriviamo di incidenti in quel tratto di strada (o avvenuti nella trafficata Viale Regione Siciliana). È per questo motivo i residenti chiedono a gran voce una soluzione differente e agli automobilisti di prestare attenzione.
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