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Non riesce ad immergersi alla profondità dove si trova il plancton di cui si nutre. Probabilmente sta consumando le sue ultime riserve, ma non si arrende
Avvistata per la prima volta nel 2005, Codamozza è riapparsa nel golfo di Catania ma è allo stremo. Si tratta di una balenottera comune, il secondo animale più grande al mondo, dopo la balenottera azzurra. Un gigante da 20 metri e 50 tonnellate, comune nel Mediterraneo. Lei (o lui, il sesso non si sa) non ha più la coda. Tranciata probabilmente da un’elica, o segata lentamente da una lenza. Già nel 2005 non aveva più metà coda. Da qui il nome.
@GuardiaCostiera Avvistata a largo delle coste Catanesi una balenottera di circa 20 metri senza pinna caudale. La #GuardiaCostiera con @TethysResearch e @Marecamp_CT prosegue l’attività di monitoraggio del mammifero in difficoltà.#TutelaAmbiente pic.twitter.com/fC5r8s1S91
— Guardia Costiera (@guardiacostiera) June 13, 2020
Per questa mutilazione, aveva un modo particolare di immergersi, tirando fuori il moncherino, diversamente dal resto della sua specie. Ma adesso, la coda non ce l’ha più del tutto. Forse un altro incidente, forse una necrosi che è andata avanti.
Ma Codamozza non si ferma. A ottobre era stata avvistata al largo della Spagna e delle Francia, poi in Siria e in Grecia. Nei giorni scorsi l’hanno vista al largo della Calabria. E i volontari della onlus MareCamp l’hanno individuata davanti a Catania. In pochi mesi, ha attraversato tutto il Mediterraneo da una parte all’altra, e poi ha continuato.
Adesso però Codamozza non ce la fa più, spiegano i ricercatori di Tethys, il centro di ricerca sui cetacei del Mediterraneo. E’ magra, ha i fianchi scavati, sta troppo tempo in superficie. Probabilmente, senza la coda non riesce ad immergersi alla profondità dove si trova il plancton di cui si nutre. Una balenottera può rimanere anche mesi senza mangiare, consumando lo strato di grasso. Probabilmente sta consumando le sue ultime riserve, ma non si arrende. Punta verso sud, cercando ancora un po’ di plancton.
La guardia costiera la controlla a distanza. Tethys invita a non avvicinarla con le barche, per non causarle ulteriore stress. L’uomo l’ha mutilata, ha rovinato la sua vita, l’ha fatta soffrire e ora l’ha condannata a morire di fame. Ma lei continua ad andare. Finché ci sarà mare, lei continuerà a nuotare. Quella è la sua vita, quello è il suo mondo. Finché il Mediterraneo non la prenderà con sé.
Fonte:Tgcom24
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